Lega, Maroni: sarà newco. Ipotesi vendita sede via Bellerio

Nella Lega che nascerà il 3 luglio (subito dopo il congresso federale che lo nominerà segretario, ndr) queste cose non dovranno più capitare. La Lega sarà una newco. Parola di Roberto Maroni a cui sono rivolti tutti gli occhi leghisti dopo l´avviso di garanzia a Umberto Bossi. "Il delfino ritrovato, il futuro segretario federale deve parlare, dare la linea a chi scalpita dentro il partito e scoprirsi con quel resta dei nemici interni. Così Bobo dice di non credere ad un complotto contro il Senatu’r, ma una cosa ai militanti in subbuglio la garantisce: la Lega che nascerà dopo la sua incoronazione sarà una ‘new company’" scrive Alberto D’Argenio a pagina 3 di Repubblica. Un nuovo corso nel segno della discontinuità che scrive Marco Cremonesi a pagina 3 del Corriere della sera contempla l’ipotesi "addirittura di vendere via Bellerio, simbolo del vecchio apparato. Dopo l’avviso di garanzia a Umberto Bossi e ai figli Riccardo e Renzo, il prendere le distanze dal passato, per il Carroccio, diventa questione di vita o di morte". "il Senatur – scrive Paolo Colonnello a pagina 2 della Stampa – è entrato nel nuovo cerchio, per nulla magico, inaugurato dalla procura milanese il 3 aprile scorso con l’esplodere dello scandalo Lega: quello degli indagati che dovranno rispondere della dissipazione dei fondi dello Stato per i rimborsi elettorali versati al partito di via Bellerio. Dove ieri si sono presentati i carabinieri, cosi’ come a Gemonio, per consegnare uno dei cinque provvedimenti firmati dai pm Alfredo Robledo, Roberto Pellicano e Paolo Filippini, e che riguardano anche due figli del ‘capo’: ovvero il ‘Trota’ Renzo, attualmente in vacanza in Marocco per riprendersi dagli stress della finta laurea e delle dimissioni dal consiglio regionale lombardo, e del ‘pilota’ Riccardo, accusati entrambi di concorso in appropriazione indebita; nonche’ del senatore Piergiorgio Stiffoni, che deve rispondere di peculato per essersi servito dei soldi destinati al gruppo parlamentare; e infine del mediatore Paolo Scala, l’uomo dei conti a Cipro e in Tanzania la cui posizione processuale peggiora con una riqualificazione del reato che passa da concorso in appropriazione indebita a riciclaggio. Diventano cosi’ otto le persone sottoposte a indagine nella vicenda partita degli investimenti in Tanzania dell’ex tesoriere ‘piu’ pazzo del mondo’. Numero destinato a salire, stando alla mole di documenti sequestrati nelle ultime settimane dalla Guardia di Finanza e sottoposti alla verifica dei periti nominati dall’accusa. All’esame e’ infatti anche la posizione di Rosi Mauro, vicepresidente del Senato e segretaria del Sindacato Padano, i cui conti (privi di un qualsiasi bilancio) sono ora passati al setaccio nell’ipotesi che i cospicui finanziamenti al sindacato siano finiti in buona sostanza nella sua disponibilita’. Cosi’ come, sotto la lente d’ingrandimento, e’ anche la posizione della moglie di Bossi, Manuela Marrone, considerata da molti la vera ‘capa’ del Cerchio Magico, destinataria, secondo le intercettazioni di Belsito e della Dagrada, di rilevanti somme per finanziare acquisto di case e terreni nonche’ la scuola privata Bosina (un milione di euro, almeno). Ma i bilanci raccontano anche di spese da verificare per iniziative del partito tutte da dimostrare, come i soldi finiti alla Guardia Padana".