
ItaliaFutura, il think tank diretto da Andrea Romano e voluto fortemente tre anni fa da Luca Cordero di Montezemolo, è pronto a presentarsi alle elezioni del 2013, rispettando "i propri valori e le aspettative di autentico rinnovamento di chi vi ha preso parte". No secco ad "alleanze gattopardesche". In una lettera indirizzata al CORRIERE DELLA SERA, Montezemolo spiega che la "situazione in Italia è tale da richiedere un passo in avanti di una nuova classe dirigente". La leadership non è un problema: "non ho mai pensato che un mio eventuale ingresso in politica possa fare alcuna significativa differenza per il Paese". "Italiafutura – spiega – non è un partito, bensì un’associazione che interviene nel dibattito politico con analisi e proposte. Dare spazio e diritto di tribuna a idee e persone nuove: questo è dal primo giorno e ancora oggi il nostro obiettivo e il cuore della nostra attività. Nei tre anni di vita dell’associazione abbiamo presentato proposte concrete e attuabili su mobilita’ sociale, contratti, fisco, scuola, cultura, finanziamento dei partiti, riforme istituzionali e molti altri temi. Abbiamo speso la nostra voce per criticare il precedente governo quando era forte e (molto) vendicativo e quando la grande maggioranza delle classi dirigenti rinunciava al dovere di critica e applaudiva incondizionatamente anche quei ministri che sostenevano che l’Italia fosse uscita prima e meglio di altri dalla crisi. Cosi’ come abbiamo insistito sulle insufficienze della politica, sul fallimento della Seconda Repubblica e sulla totale mancanza di assunzione di responsabilita’ da parte dei suoi protagonisti. Non abbiamo passato gli ultimi tre anni a fare il ‘gioco della vecchia politica’, per usare le parole di Battista. Ne’ certamente vogliamo iniziare ora, parlando di contenitori invece che di contenuti, di alleanze invece che di idee, di leadership individuali piuttosto che di ricambio complessivo di classe dirigente".
Insomma, spiega Montezemolo, Italiafutura potrebbe anche diventare nei prossimi mesi "un movimento politico a tutti gli effetti e presentarsi alle elezioni del 2013". Questa svolta "la discuteremo insieme alle tante persone che sono parte attiva dell’associazione e che dovrebbero fare la scelta, non facile, di mettersi in gioco intraprendendo un nuovo percorso di vita. In quella sede discuteremo anche di leadership. Su questo punto voglio essere ancora una volta molto chiaro: non ho mai pensato che un mio eventuale ingresso in politica possa fare alcuna significativa differenza per il Paese. La situazione dell’Italia e’ tale da richiedere il passo in avanti di una nuova classe dirigente e forse di una nuova generazione (visto il disastro combinato dalla nostra), non di questo o di quel presunto superuomo. Quel che posso dire con certezza già oggi è che, se Italiafutura decidera’ di presentarsi alle elezioni, lo fara’ rispettando i propri valori e le aspettative di profondo e autentico rinnovamento di chi vi ha preso parte. Non siamo interessati ad alleanze gattopardesche ne’ a fare da paravento a operazioni di finto rinnovamento che siano ispirate alla filosofia del ‘tutto cambi affinche’ niente cambi’". Anche per questo, nei giorni scorsi, ricorda Montezemolo "abbiamo tenuto a smentire, in maniera netta e categorica, che vi siano in corso colloqui con questo o quel partito.