Arrestare l’emorragia di imprese e posti di lavoro che la crisi ha causato. Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, le prime misure da adottare per superare il difficile momento e riprendere a crescere è fermare la spirale negativa che attanaglia imprese e lavoratori.
‘Il nostro primo compito – sottolinea Squinzi nella sua prima relazione da presidente degli imprenditori – e’ arrestare l’emorragia e restituire fiducia. L’emorragia – spiega – si misura con le decine di migliaia di imprese che non sono sopravvissute alla crisi’ e ‘con gli oltre due milioni cinquecento mila persone che non trovano lavoro’. Per Squinzi, poi, ‘l’emorragia si misura con il senso di sgomento che attraversa il paese’. Per questo – aggiunge – ‘dobbiamo fermare questa emorragia e ridare speranza. Dobbiamo farlo per le imprese che rappresentiamo e per i nostri collaboratori. Dobbiamo farlo, soprattutto, per questo paese e per i nostri figli’. Secondo il neo-presidente di Confindustria, però, ‘non basta arrestare l’emorragia, risolvere l’emergenza. Il paese – dice – ha bisogno di basi solide per tornare a crescere. Ci vogliono soluzioni di breve termine per superare la crisi e soluzioni di lungo termine per convogliare il risparmio verso gli investimenti distribuiti nel tempo, che diano occupazione e sviluppo’. Per Squinzi, infatti, ”rilanciare i consumi e’ fondamentale ma non è sufficiente. Se non si da’ prospettiva alla crescita di lungo termine con investimenti significativi – avverte – la ripresa non durerà.