Mario Monti è tornato a parlare del problema eurobond ieri sera, nel corso della sua partecipazione alla trasmissione ‘Piazza pulita’ su La7: ‘Credo che arriveranno, se l’Eurozona lo vorrà e quindi anche la Germania’. Subito dopo spiega: evitare che qualche paese come la Grecia esca dall’euro e’ interesse di tutti, a cominciare dalla Germania Il premier svela un retroscena: ‘Dissi al premier greco Papandreu: se vogliamo gli eurobond, statti zitto perchè gli eurobond sono emissioni in comune di debito espresse in euro, che è interesse dei paesi debolucci avere mentre altri paesi forti non li vogliono’. Monti simula un colloquio con la Merkel: ‘Le direi, cara cancelliera: voi siete un paese disciplinato… Noi – gli altri paesi d’Europa – abbiamo capito che è nel nostro stesso interesse diventare anche noi disciplinati e lo stiamo facendo’. Ma nel frattempo, dice Monti, non si può far finta di niente durante una crisi come quella attuale ‘perchè per quanti sforzi i paesi facciano – e l’Italia oggi è molto più avanti di tanti, anche della Francia – saranno sforzi vani, se nasce una sfiducia nell’euro’.
Il presidente del Consiglio argomenta la strategia seguita dal governo: ‘La nostra linea di azione non puo’ essere semplicemente, come qualcuno vorrebbe, picchiare i pugni sul tavolo. A Bruxelles il pugno cadrebbe nel vuoto, rimbalzerebbe’. E aggiunge: ‘Non abbiamo piu’ lezioni da ricevere, siamo diventati attori compartecipi del destino dell’Europa e in grado di spingere tutti nella direzione del bene collettivo, Germania compresa. L’Italia e’ piu’ avanti di Spagna e Francia per quanto riguarda la ristrutturazione’.
Parole di elogio di Monti inoltre sul ruolo svolto dal capo dello Stato: ‘La Grecia non ha avuto il presidente Napolitano che ha detto ‘non voglio nuove elezioni e vediamo se e’ possibile avere un governo con la partecipazione di tutti’. La sua decisione e quella molto responsabile dei partiti sono stati un passo importante per evitare all’Italia il destino greco. Penso che l’uscita dal tunnel possa arrivare abbastanza presto, ma non so dire quando’. Il presidente del Consiglio si rivolge all’opinione pubblica: ‘Chiedo agli italiani comprensione, se siamo stati talvolta un po’ brutali nel richiedere sacrifici.. Ma se non lo avessimo fatto le conseguenze sarebbero state incalcolabili anche per la caduta di fiducia’. Alla domanda se nell’ottobre 2011 c’era davvero il pericolo di non poter pagare gli stipendi della Pubblica Amministrazione, risponde: ‘E’ proprio così’. Monti conferma quanto aveva detto in mattinata al Forum nazionale dei giovani riferendosi alle decisioni dell’Unione europea: ‘8 miliardi di euro sono potenzialmente destinati per la lotta alla disoccupazione, 460mila giovani potrebbero beneficiare della riallocazione dei fondi, solo in Italia più di 128mila ragazzi, molti al sud’. La trasmissione condotta da Corrado Formigli ripropone le immagini dello scambio di sorrisi tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy in una conferenza stampa con Silvio Berlusconi quando quest’ultimo parla della politica economica italiana.
Commenta Monti: ‘Il momento di maggiore umiliazione, immagino io, per l’Italia e’ stato al G20 di Cannes quando c’erano pressioni sull’allora governo italiano per sottomettersi alla tutela del Fondo monetario internazionale’. Sulle previsioni per l’autunno, Monti e’ prudente: ‘La temo anch’io l’Iva al 23%. Ho ancora la speranza di poter evitare un aumento di due punti dell’Iva, messo li’ per essere creduti e credibili, ma non vendo promesse e invito alla pazienza. E’ un problema serio la salute delle imprese che soffrono perche’ la domanda interna e’ molto bassa per le restrizioni ma il mercato interno riprendera’ quando potremo allentare la stretta’. Se Monti rassicura sull’andamento dell’economia, i riflettori sono intanto puntati sulla conferenza stampa indetta per oggi alle 11.30, nella Sala Koch di Palazzo Madama, da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il presidente e il segretario del Pdl preciseranno qual è la posizione del loro partito sulle riforme costituzionali, dopo le indiscrezioni che attribuiscono al partito una ipotesi semipresidenziale con legge elettorale a doppio turno che non è contenuta nel testo di riforma in esame al Senato messo a punto dai partiti di maggioranza Pdl, Pd, Terzo polo. Ieri sono proseguiti fino a sera i lavori della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Dopo il via libera alla riduzione da 630 a 508 dei deputati e da 315 a 254 dei senatori, si sono votati gli emendamenti che riducono l’età di elezione al Senato da 40 a 35 anni e introducono il potere del premier di chiedere la revoca dei ministri. Sono stati invece accantonati gli articoli più controversi: superamento del bicameralismo perfetto e sfiducia costruttiva. Secondo la tabella di marcia messa a punto fino a ieri da Pdl, Pd e Terzo polo, l’obiettivo era far arrivare il testo della riforma nell’Aula del Senato la prossima settimana. I contenuti della conferenza stampa di Berlusconi e Alfano potrebbero rimettere in discussione gli accordi tra i partiti di maggioranza.