Mutui, si riduce il gap tra richiesto ed erogato

Le percentuali di rifiuto di finanziamento da parte delle banche scendono, perché sono gli Italiani che si “arrendono” prima. L’Ufficio Studi di Mutui.it (www.mutui.it) ha fatto il punto sul mercato dei mutui nell’ultimo semestre, scoprendo che da ottobre ad oggi si è ridotto di 11 punti percentuali il divario tra quanto richiesto al momento del preventivo e quanto effettivamente erogato dalle banche. Analizzando le richieste di preventivo di mutuo registrate ad ottobre 2011 e confrontandole con quelle di aprile 2012 si nota come la differenza fra il finanziamento che i mutuatari vorrebbero e quello che le banche concedono sia passata da 17 punti percentuali a solo 6 punti. «Gli italiani che richiedono un mutuo – spiega Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it – sembrano essere sempre più concreti o, forse, consapevoli della situazione economica. Il prestito viene concesso per importi contenuti (l’ultima rilevazione indica 121.000 euro come cifra media erogataa fronte di una richiesta media che si attesta sui 125.000 euro) e volti a finanziare una percentuale di valore dell’immobile che resta attorno al 50%». Come cambia il mutuo prima casa Fino a qui i dati complessivi, ma se ci si concentra sulle sole erogazioni di mutui prima casa, lo scenario è più cupo. Se questa tipologia di finanziamento continua a rappresentare la motivazione principale di tutte le domande di mutuo, arrivando ad aprile al 72% del totale (era al 62% sei mesi prima), nello stesso arco temporale scende leggermente la somma richiesta (3%): era di 143.000 euro a ottobre 2011, mentre è di 139.000 euro ad aprile 2012. Di contro, cala notevolmente la cifra media erogata, che passa da 127.000 a 112.000 euro (-13%). Il rapporto tra la somma erogata e il valore della prima casa che si acquista, di fronte a un prezzo medio degli immobili che resta costante o si contrae solo in lieve misura, scende quindi ancora, portandoci al preoccupante dato del 49%. «Siamo, anche per quel che riguarda l’acquisto della prima casa, sotto la “soglia psicologica” del 50% – continua Bacca – e questo ci dice che oggi, chi vuol comprare la sua prima casa deve aver risparmi per oltre la metà del suo valore. È un dato preoccupante che ci impone di sperare in una veloce inversione di tendenza».