‘Un Paese che non si rispetta e non si ama’. E’ questo il titolo dell’editoriale su Europa, a firma del direttore Stefano Menichini, che affronta il tema politico di questi ultimi giorni, se confermare o meno le celebrazioni per il 2 giugno dopo il terremoto in Emilia. Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti hanno ‘una grande fortuna’ rispetto all’Italia, si legge nell’editoriale, ‘hanno un forte senso di sè, un orgoglio collettivo, un patriottismo che scorre nel sangue’. In nessuno di questi paesi, scrive Menichini, ‘avrebbe attecchito più di tanto l’idea di cancellare la principale festa nazionale, nelle forme in cui abitualmente si svolge, dopo una terribile catastrofe naturale’. Al contrario, continua, ‘sarebbe stato ovvio, spontaneo’ ciò che il Presidente Napolitano ‘deve fare invece passare a fatica’: la festa nazionale ‘è esattamente il momento in cui un paese esalta il proprio essere comunità; nella buona, nella cattiva e soprattutto nella tragica sorte’.
Di questa polemica, scrive Europa, ‘rimane l’amara conferma che il concetto di patriottismo, il sapersi riconoscere negli uomini, nei simboli della Nazione unita, è irrecuperabile da parte dei leghisti ma, purtroppo, non ha mai conquistato i cuori di parte della sinistra’. La rete e i social network, oltre ad essere stati strumenti straordinari di informazione e di sostegno dopo il terremoto, sono stati pero’ anche ‘lo sfogatoio degli istinti più negativi e distruttivi, ostaggio degli indignati di professione e dei militanti anti-sistema sempre ovunque e in ogni caso’. Insomma, chiude l’editoriale, ‘quando ci decideremo a diventare un paese adulto?’.