La Commissione europea chiede all’Italia – con l’invio di un secondo avvertimento formale – di "conformarsi entro due mesi" alle norme Ue per un adeguato pretrattamento dei rifiuti collocati nella discarica di Malagrotta, e in altre nel Lazio. In caso contrario, "potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell’Ue". La Commissione europea, su proposta del responsabile per l’ambiente Janez Potocnik, ha quindi dato luce verde all’invio all’Italia di un secondo avvertimento formale, dopo la lettera di messa in mora del 17 giugno 2011. Nella decisione, la Commissione sottolinea che, "vista l’interpretazione restrittiva della definizione di sufficiente pretrattamento di rifiuti da parte delle autorità italiane, la discarica di Malagrotta contiene rifiuti che non hanno subito il pretrattamento prescritto". L’Esecutivo Ue si dice "preoccupato" in quanto – dice – "altre discariche situate nella Regione Lazio, potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni". Da un indagine effettuata nell’ambito del progetto "Eu Pilot" infatti, è emerso che "nella discarica di Malagrotta, e forse in altre discariche del Lazio, parte dei rifiuti vengono interrati senza essere prima trattati. Nel piano di gestione dei rifiuti per la Regione Lazio adottato nel gennaio 2012 – prosegue la Commissione Ue – sono emerse contraddizioni tra la capacità di trattamento meccanico e biologico nel Lazio e il quantitativo di rifiuti prodotto nella Regione. Il deficit di capacità ammonta a 126.891 tonnellate all’anno nella provincia di Latina e a piú di un milione di tonnellate all’anno nella provincia di Roma".