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Con la "intensa preghiera contemplativa" san Paolo "comprende con chiarezza come affrontare e vivere ogni evento, soprattutto la sofferenza, la difficoltà, la persecuzione: nel momento in cui si sperimenta la propria debolezza, si manifesta la potenza di Dio, che non abbandona, non lascia soli, ma diventa sostegno e forza". Il Papa ha affrontato così il tema della preghiera nei momenti di prova, nel corso dell’udienza generale in Vaticano.
"Certo – ha aggiunto il Papa – Paolo avrebbe preferito essere liberato da questa spina, ma il Signore gli ha detto di no, che era necessario e che egli avrebbe avuto sufficiente grazia per resistere. Questo – ha proseguito Benedetto XVI – vale anche per noi: il Signore non ci libera dai mali ma ci aiuta a maturare nelle sofferenze, nelle difficoltà e nelle persecuzioni".
"La fede – ha detto ancora il Papa citando San Paolo – ci dice che, se rimaniamo in Dio, ‘se anche il nostro uomo esteriore si fa disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno’". Per il Papa, "umanamente parlando non era leggero il peso delle prove" per San Paolo, "ma in confronto con l’amore di Dio, con la granadezza di essere amato da Dio, appare leggero, perché la gloria sarà