Da aprile 2011 a oggi, gli aumenti delle accise comprensive di Iva sono state pari a circa 20 centesimi per la benzina e a circa 23 centesimi per il diesel. E’ quanto emerso nel corso dell’assemblea 2012 di Unione petrolifera. Collegato a questo aspetto, è il tema della rete di distribuzione dei carburanti. Il presidente di Up Pasquale De Vita, nel corso del suo intervento, ha ricordato gli interventi legislativi che in questi anni si sono accavallati (tre in quattro anni) ma anche che l’attuazione di quanto previsto richiederà tempo. "Il confronto con le organizzazioni dei gestori per la tipizzazione dei nuovi contratti sta andando avanti sebbene con i limiti che ci impone la normativa Antitrust – ha detto De Vita -. Le aziende, inoltre, in questa fase sono fortemente impegnate, anche economicamente, nello sviluppo del self service che dovra’ essere installato su tutti gli impianti entro la fine di quest’anno. Un sistema di vendita che permette di risparmiare, ma che finora non è stato molto considerato dal consumatore medio".
De Vita ha toccato il tasto dei comportamenti degli automobilisti italiani per tagliare i prezzi. "A cambiare dovrebbero essere le abitudini e in questo senso gli stessi operatori dei media dovrebbero favorirne la modifica, che passa per un cambio di mentalita’.
Ben vengano, allora, tutte le azioni tese a diffondere maggiormente le informazioni sui prezzi praticati dai diversi distributori. Si parla spesso della necessita’ di interventi strutturali ed oltre al self service, che e’ uno di questi, si dovrebbe prevedere anche un taglio del numero dei punti vendita che oggi, oggettivamente, sono troppi rispetto alle esigenze di consumo". Attualmente sono presenti circa 24 mila impianti nel nostro paese "una rete adeguata – ha detto De Vita – potrebbe essere di 15.000-18.000 impianti. Oggi ci sono tutti gli strumenti, anche per le regioni, per chiudere quelli incompatibili e per le aziende di puntare su quelli piu’ moderni e di maggiori dimensioni. Tutto cio’ avrebbe un costo sociale che dobbiamo considerare e minimizzare. Solo con un maggiore erogato e servizi ad alto valore aggiunto si puo’ pensare di avere dei vantaggi in termini di prezzo per il consumatore. Tuttavia, su circa 8.000 impianti gia’ oggi e’ possibile trovare un ‘prezzo europeo’". Infine stop a qualsiasi discorso su una doppia velocita’ dei prezzi. De Vita ha ricordato un recente studio realizzato da Nomisma Energia, promosso congiuntamente da Unione petrolifera, Federconsumatori e Adusbef, secondo cui la cosiddetta "doppia velocita’" non esiste.