Giornata impegnativa anche quella di oggi alla Camera: previste le operazioni di voto sulla terza e quarta fiducia chieste dal governo sulla riforma del lavoro. Alle 17 ci saranno le dichiarazioni di voto. Alle 18 è in calendario il voto finale sulla riforma, mentre subito dopo si passerà al voto delle mozioni sull’Europa che dovrebbero sostenere l’azione di Mario Monti nel Consiglio europeo di domani e dopodomani. Il summit viene considerato decisivo per le sorti dell’euro.
Ieri sera si e’ svolto a Parigi un incontro tra i ministri delle finanze di Francia, Germania, Italia e Spagna (si sarebbe registrata una cauta apertura del governo di Berlino a usare i fondi salva Stati). E’ stato intanto annunciato che il prossimo 4 luglio a Roma è previsto un vertice bilaterale italo-tedesco sulla crisi a cui prenderanno parte il premier Monti e la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Proprio la Merkel ha espresso la propria perplessità sul piano di riforma dell’Unione europea presentato ieri da Herman van Rompuy, presidente del Consiglio europeo. Secondo il cancelliere, il documento prevederebbe una eccessiva condivisione delle responsabilita’ sui debiti pubblici. Merkel ha poi ripetuto il suo no agli eurobond dichiarandosi moderatamente disponile a uno scudo anti spread. Tra le indiscrezioni della vigilia del Consiglio europeo, c’e quella di una proposta messa a punto da Herman Van Rompuy, dal presidente della Commissione europea Jose’ Manuel Barroso, dal presidente della Bce Mario Draghi e dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Prevederebbe che i paesi dell’area euro non in regola con le norme su debito e deficit potrebbero veder riscritte le loro leggi finanziarie nazionali dall’Unione Europea. Delle difficoltà che gravano sulla riunione del Consiglio europeo ha parlato ieri Monti nel suo intervento alla Camera: ‘In un momento cosi’ intenso, credo sia importante che l’Italia arrivi a un difficilissimo negoziato in Europa con la forza di un tandem composto da Parlamento e governo’. Il presidente del Consiglio ha poi incontrato all’ora di pranzo Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, mentre alle 19 ha ricevuto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Con Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, Monti ha avuto un colloquio telefonico.
Dichiara Bersani davanti ai microfoni: ‘E’stato uno scambio di vedute sull’appuntamento europeo dove, mi pare evidente, bisogna prendere qualche decisione. La posizione italiana e’ ferma, chiara e anche coraggiosa. Certo, i problemi ci sono e noi abbiamo fatto il punto sui contatti con gli altri paesi, sulle posizioni e sulle proposte messe in campo. Credo che più di così non si potesse fare’. Il segretario del Pd punta però l’indice su un problema che la Camera dovrà sciogliere oggi: ‘Non vedo ragioni perchè non si approvi un documento comune sul tema europeo. Sono in gioco interessi nazionali, non e’ momento di scartare’. Si verificherà in giornata se l’accordo tra i partiti di maggioranza verte solo su un preambolo comune alle mozioni di Pd, Udc e Pdl. I documenti di Pd e Udc potrebbero pero’ fondersi confermando la sintonia tra i due partiti sulla necessità di sostenere l’azione di Monti. Il presidente del Consiglio aveva chiesto un gesto unitario della maggioranza che lo sostiene in modo da rafforzare la sua azione in Europa. Preoccupato sulle sorti del governo e’ intanto Pier Ferdinando Casini. ‘Elezioni in autunno? Sarebbe folle, ma le temo, sarebbero il segno preoccupante di un’Italia che smarrisce la sua strada’, ha detto ieri sera partecipando alla trasmissione ‘Otto e mezzo’ su La7. Aggiunge il leader dell’Udc: ‘Non c’e’ per l’Italia un negoziatore migliore di Monti. Se a Bruxelles il vertice va bene, meglio. Se va male dovremo sostenere Monti ancora di piu’, perche’ sarebbe irresponsabile togliergli la fiducia anche se temo che ci sia chi vuole farlo’. Casini auspica la formazione di una maggioranza politica dopo le elezioni del 2013 e conferma l’ipotesi di un accordo tra Udc e Pd senza escludere ‘un patto per salvare l’Italia’ a cui possa partecipare anche il Pdl (il proseguimento di un governo di unita’ nazionale anche dopo le elezioni).
Monti non ha intenzione di favorire le manovre contro il suo governo. ‘Sono pronto a lavorare oltre il limite previsto per il vertice e lavorare fino a domenica sera se necessario in modo che lunedi’ alla ripresa dei mercati ci sia un pacchetto per la crescita e meccanismi soddisfacenti per reggere le tensioni dei mercati’, ha spiegato nel suo intervento alla Camera. Il presidente del Consiglio si e’ impegnato anche a risolvere ‘alcune questioni relative al mercato del lavoro, come gli esodati e alcuni aspetti della flessibilita’ in entrata’.