"’Bersani ha cercato con coraggio la strada delle primarie, ma io voglio porre una riflessione. Ieri mi ha molto colpito Renzi che ha detto "chi vince decide". Che cosa significa? Che facciamo queste primarie per dire chi ci sta più simpatico o per mettere in scena surrettiziamente un congresso del Pd dove il vincitore sceglie la linea politica? Abbiamo tutti lavorato sodo per trovare una condivisione tra Pd, moderati e Vendola, evitiamo che queste primarie, trasformandosi in una conta interna, si trasformino in un boomerang per mandare all’aria tutto.
Perche’ cosi’ Casini rischia di sentirsi estraneo a questo processo e Vendola e le liste civiche di sentirsi escluse per eccessivo protagonismo del Pd’. Parola di Beppe Fioroni intervistato a pagina 13 del Corriere da Maria Teresa Meli. Nell’intervista Fioroni parla di riforma elettorale ‘basta correggere l’attuale legge elettorale inserendo la preferenza singola di genere’ e di alleanze: "a cinquant’anni esatti dal governo di centrosinistra di Moro, oggi c’è di nuovo la possibilità concreta e fattiva di costruire una coalizione basata sul baricentro di un’alleanza tra riformisti e moderati, tra il Pd e l’Udc, insomma, con la prospettiva di trovare una convergenza programmatica anche con una sinistra responsabile e di governo come quella di Vendola. De Gasperi per salvare l’Italia pur non avendone bisogno dal punto di vista dei numeri, mise insieme tutte le forze disponibili. A differenza di allora, noi oltre che il dovere di compiere questo passo, ne abbiamo anche bisogno: nè i progressisti nè i moderati possono ancora andare avanti per conto proprio".