"Le stime presentate oggi da Centromarca sull`impatto dell`aumento dell`Iva previsto a ottobre sui prodotti alimentari sono decisamente allarmanti". Lo dichiara il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua. "Già oggi – prosegue – l`industria alimentare sta pagando gli effetti di una crisi di lunga durata che farà sentire i suoi effetti almeno fino alla prima metà del 2013".
"Nel primo trimestre la produzione del settore è calata del -2,4% – sottolinea – a parità di giornate lavorative, con prime importanti ripercussioni sull`occupazione: nello stesso periodo il ricorso alla cassa integrazione è cresciuta del 14% rispetto al primo trimestre 2011. Molto più grave sarà la situazione se il Governo non eviterà l`aumento dell`Iva o, peggio ancora, introdurrà una food tax che, anche se limitata alle sole bevande analcoliche, avrà effetti recessivi non indifferenti. Per la sola industria alimentare ciò significherà la perdita di migliaia di posti di lavoro".
"Per non parlare poi delle conseguenze per le famiglie, soprattutto le più deboli – conclude – costrette dalla contrazione del potere d`acquisto a una alimentazione sempre più povera. In una simile congiuntura di tutto questo non abbiamo veramente bisogno, soprattutto se possiamo evitarlo con interventi più radicali sul lato della spesa pubblica, maggiore coraggio sul versante delle liberalizzazioni e un autentico programma di dismissioni che riduca il perimetro dello Stato".