Confcommercio, consumi maggio -2,3%. Fase di massima difficoltà

L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a maggio una riduzione del 2,3% in termini tendenziali e una flessione dello 0,9% rispetto al mese precedente. A maggio, ci sono state lo stesso numero di giornate lavorative del 2011. ‘Il dato fortemente negativo dell’ultimo mese, che segue la pesante riduzione registrata ad aprile (-5,4%) – commenta Confcommercio -, evidenzia lo stato di estrema criticita’ della domanda per consumi, una delle fasi piu’ difficili della nostra recente storia economica. I dati sui consumi si inseriscono in un quadro che evidenzia per tutti gli indicatori congiunturali, qualitativi e quantitativi, il permanere di una situazione economica particolarmente difficile’. Stando alle prime stime di Confindustria, a giugno la produzione industriale ha registrato una diminuzione dello 0,5% in termini congiunturali; in ulteriore ridimensionamento sono risultati, nello stesso mese, gli ordinativi (-1%). Alla luce di questi dati, la lettura delle stime provvisorie dell’Istat sull’andamento del mercato del lavoro nel mese di maggio richiede estrema attenzione in quanto, in un contesto che rimane molto difficile, emergono anche degli elementi debolmente positivi. Dopo 14 mesi di continuo aumento, il tasso di disoccupazione ha mostrato una contenuta riduzione, scendendo al 10,1% dal 10,2% di aprile, sintesi di una crescita modesta degli occupati e di una contenuta flessione dei disoccupati. Anche per gli inattivi si segnala un ulteriore decremento, a significare come una parte sempre crescente della popolazione si collochi attivamente sul mercato del lavoro. In questo contesto si è registrato un deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro per le fasce più giovani. A maggio il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) e’ salito al 36,2%, quasi 9 punti percentuali in piu’ rispetto allo scorso anno. Il sentiment delle famiglie e delle imprese si è attestato anche a giugno sui livelli minimi raggiunti nei mesi precedenti, a segnalare come i diversi operatori economici non intravedano a breve un significativo miglioramento rispetto alla situazione in essere.