Papa rinnova fiducia a Bertone. Critiche ingiuste

Prima di partire per il soggiorno estivo a Castel Gandolfo il Papa ha rinnovato la sua "personale fiducia" al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone in una lettera di due giorni fa pubblicata oggi dalla sala stampa. Benedetto XVI esprime "rammarico" per le "ingiuste critiche" levatesi nei confronti di Bertone, oggetto in questi giorni di ipotesi giornalistiche di dimissioni.

"Alla vigilia della partenza per il soggiorno estivo a Castel Gandolfo – scrive Benedetto XVI – desidero esprimerLe profonda riconoscenza per la Sua discreta vicinanza e per il Suo illuminato consiglio, che ho trovato di particolare aiuto in questi ultimi mesi. Avendo notato con rammarico le ingiuste critiche levatesi verso la Sua persona, intendo rinnovarLe l`attestazione della mia personale fiducia, che già ebbi modo di manifestarLe con la Lettera del 15 gennaio 2010, il cui contenuto rimane per me immutato. Nell`affidare il Suo ministero alla materna intercessione della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, mi è gradito inviarLe, insieme con il fraterno saluto, la Benedizione Apostolica, in pegno di ogni desiderato bene".
Nella odierna lettera "al Venerato e Caro Fratello il Signor Cardinale Tarcisio Bertone", il Papa sottolinea che "rimane immutato" il contenuto di una missiva che aveva scritto a Bertone il 15 gennaio 2010, in occasione delle dimissioni consuetudinariamente rassegnate dal segretario di Stato al Pontefice per il compimento dei 75 anni, Benedetto XVI ricordava "il lungo cammino" della loro collaborazione, iniziata con il lavoro di Bertone quale Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. "Penso pure – proseguiva Ratzinger – al delicato lavoro da Lei svolto per costruire il dialogo con Monsignor Marcel Lefebvre e non dimenticherò mai la visita a Vercelli che fu per me motivo di un rinnovato incontro con un grande testimone della fede, San Eusebio di Vercelli. Chiamato dal mio amato Predecessore a prestare servizio nella Curia Romana – proseguiva il Papa nella lettera pubblicata sulla prima pagina dell’Osservatore romano’ – Ella ha svolto con competenza e generosa dedizione l’ufficio di Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Sono stati anni intensi ed impegnativi, durante i quali sono nati documenti di grande importanza dottrinale e disciplinare".

"Ho sempre ammirato il suo ‘sensus fidei’, la sua preparazione dottrinale e canonistica e la sua ‘humanitas’, che ci ha molto aiutato a vivere nella Congregazione per la Dottrina della Fede un clima di autentica familiarità, unita ad una decisa e determinata disciplina di lavoro. Tutte queste qualità sono state il motivo che mi ha portato alla decisione, nell’estate del 2006, di nominarLa mio Segretario di Stato e sono oggi la ragione per la quale, anche in futuro, non vorrei rinunciare a questa sua preziosa collaborazione. Mi è caro, pertanto, rivolgerLe ora, Signor Cardinale, l’augurio di ogni bene e prosperità nel Signore, invocando l’abbondanza della Grazia divina sul suo ministero di mio stretto Collaboratore".