"L`andamento dei consumi fotografato dall`Istat rivela la stessa situazione di profondo disagio da parte delle famiglie che denunciamo da anni". Lo dicono Federconsumatori e Adusbef. "Una spesa stabile in presenza di una forte crescita dei prezzi – proseguono le due associazioni – vuol dire una contrazione dei consumi (contrazione che, a nostro parere, risulta notevolmente più ampia di quella stimata dall`Istat)".
"Particolarmente grave lo scenario che riguarda l`alimentazione: il 35,8% delle famiglie costretto a ridurre la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati è un dato drammatico – affermano – i consumi alimentari, infatti, sono per definizione gli ultimi a essere intaccati dalla crisi. Una tendenza che non ci sorprende: basti pensare che dal 2008 a oggi il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto del 9,8. Questa riduzione che ha portato le famiglie a modificare profondamente le proprie abitudini, tagliando ogni spesa superflua e determinando una forte caduta dei consumi soprattutto nel settore dell`abbigliamento e del turismo".
Secondo i consumatori "è ora di intervenire in maniera determinata e decisa per far fronte a questa situazione, attraverso un blocco delle tariffe prospettato e poi smentito dal Governo, attraverso un maggiore controllo sui meccanismi speculativi alla base dell`incontrollata crescita dei prezzi ed attraverso una maggiore lotta all`evasione fiscale, che riporti nelle tasche dei cittadini che pagano le tasse quanto recuperato dai patrimoni evasi".