
Più redditizi di un conto corrente tradizionale, ma meno rischiosi di un investimento finanziario: ecco spiegato l’interesse di tantissimi italiani nei confronti dei conti deposito. Facile.it (http://www.facile.it/conti-deposito.html) – leader nella comparazione di RC auto, ma anche di prestiti, mutui, conti e linee ADSL – ha analizzato i preventivi di conto deposito arrivati sul sito negli ultimi mesi e scoperto che, soprattutto in tempo di crisi, si è pronti a mettere al sicuro somme elevate: in media 19.000 euro, da vincolare per 15 mesi. A spingere verso il ricorso al conto deposito, il cui vero e proprio boom è stato sottolineato persino dalla Banca Centrale Europea, anche la rimodulazione delle aliquote fiscali (la tassazione sui depositi, liberi o vincolati che siano, è passata dal 27% al 20%) e l’esenzione dall’imposta di bollo di 43,20 euro per tutte le giacenze di valore inferiore ai cinque mila euro. Sono molto favorevoli all’apertura di conti di deposito anche gli Istituti bancari, che cercano di contendersi una merce oggi rara: la liquidità dei correntisti. «In una fase in cui ottenere un prestito o un mutuo è sempre più difficile – spiega Lorenzo Bacca, responsabile dei prodotti finanziari di Facile.it – la concorrenza tra gli operatori si gioca sul terreno degli strumenti di raccolta. Il risultato è che, pur di ribilanciare i loro assetti patrimoniali, le banche offrono prodotti il cui rendimento netto può raggiungere anche il 4%, per somme vincolate per almeno 12 mesi. E il 4%, è bene ricordarlo, è un valore superiore a quello dell’inflazione.» Se l’acquisto di una casa diventa giorno dopo giorno più difficile, e ottenere ricavi attraverso le compravendite immobiliari non è più certo come un tempo, chi è dotato di una qualche liquidità si guarda attorno: nella maggioranza dei casi è possibile aprire un conto deposito direttamente online, basta scegliere l’offerta della banca che si ritiene più adatta e, qualora necessario, chiedere l’apertura del conto di liquidità per il trasferimento della somma. Solitamente non sono richieste garanzie per l’apertura e l’attivazione non è subordinata a processi istruttori. Oltre a quelli già evidenziati, un altro dei motivi che hanno acceso l’interesse degli italiani nei confronti dei conti deposito è legato al fatto che si tratta di strumenti “a prova di crisi”: nel caso di un default della banca presso cui è attivato il conto deposito, la somma depositata è coperta da un fondo interbancario, che garantisce il rimborso fino a centomila euro. Un bel supporto, soprattutto dal punto di vista psicologico, perché evita il timore da fuga dei capitali.