Il Gruppo EveryOne e la ong Gandhi rivolgono al Re di Svezia, al governo svedese e alle istituzioni umanitarie internazionali un appello urgente per la vita della giovane profuga eritrea Mihret Afewerki, che è fuggita da una condizione di persecuzione nel suo paese per chiedere protezione in Svezia. La situazione dei diritti umani, in Eritrea, è tragica e i giovani, uomini e donne, sono costretti da un regime spietato a fare il servizio militare permanente per molti anni, in condizioni terribili, soggetti a un addestramento sadico, mentre la loro personalità viene distrutta. I giovani che non resistono e chiedono un po’ di umanità subiscono lunghe detenzioni, tortura e violenze continue. Innumerevoli ragazzi e ragazze sono morti durante tale detenzione. L’Eritrea è uno dei paesi in cui si verificano il numero più elevato di violazioni dei diritti umani e di omicidi di stato. La Svezia, al contrario, nonostante il dilagare in tutto il mondo del fenomeno della xenofobia, è un paese che cerca di mantenersi su elevati standard di civiltà e rispetto dei diritti umani. Ecco perché chiediamo che le autorità svedesi e tutti i destinatari di questo appello si impegnino affinché non venga commessa una nuova atrocità nei confronti di questa giovane donna fuggita con coraggio dall’orrore e dalla barbarie e che Mihret Afewerki riceva asilo in Svezia e possa iniziare a dimenticare il suo triste passato e costruire una nuova esistenza, lontana da violenze, prevaricazioni e terrore. In una prima istanza, purtroppo, l’Agenzia per l’Immigrazione svedese ha negato protezione internazionale alla giovane, intimandole il ritorno in Eritrea.
In attesa di un riscontro positivo, con l’impegno i tutti i destinatari cui è rivolto questo appello a proteggere la giovane profuga eritrea, porgiamo i migliori saluti.
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau, Glenys Robinson – Gruppo EveryOne
Ong Gandhi