"Al Paese non serve un ritorno al passato". Così Famiglia cristiana si esprime contro il ritorno in politica di Silvio Berlusconi. In un editoriale del prossimo numero in edicola, il settimanale dei paolini critica tutta la classe politica. "Non si salva nessuno. Da Di Pietro, sempre più populista, che cerca consensi bombardando il Quirinale. Unico punto fermo di una democrazia traballante. Al Pd dove, da sempre, si litiga secondo copione: ora su primarie ora su nozze gay. Quasi fossero le priorità per salvare il Paese. Nel Centrodestra, poi, la ‘novità’ è il ritorno di Berlusconi. Saremmo alle comiche, se l`Italia non fosse sull`orlo del baratro", scrive ‘Famiglia cristiana’. "Uno scenario da Zelig con Cornacchione piangente a convincerci che ‘Silvio l`ha fatto per noi’. Nessuna traccia, ovviamente, del ‘bene comune’, anima della politica. Crisi o non crisi, la musica non cambia. E i suonatori sono gli stessi. Stonati come sempre. E senza spartito. A briglie sciolte. Presto, il ‘pifferaio magico’ tornerà a incantare il Paese, come ha fatto per vent`anni. Con l`annuncio di facili promesse: toglierà l`Imu e metterà i sigilli a Equitalia. Nel pacchetto, magari, ci sarà un pezzo del Colosseo per tutti.
Come regalo e ricordo. Purtroppo, c`è ancora chi si lascia incantare. La storia non è maestra di vita. E i sogni portano all`incubo del rischio Grecia. Al Paese non serve un ritorno al passato. Ma una continuità economica e politica, che rafforzi la credibilità dell`Italia all`estero. Al risanamento avviato da Monti, semmai, va impressa una svolta di maggiore equità. Che salvaguardi lavoratori, pensionati e famiglie con figli". Invece, "alla drammaticità del momento i partiti rispondono col solito teatrino. Ogni giorno disfano la tela di fiducia nell`Italia che Monti, a fatica, tesse tra le capitali del mondo. Masochismo allo stato puro".