Il titolo del documento, ‘Zerochiacchiere’, racconta di un disagio e di una volontà di proposta. I promotori – i deputati del Pdl Fabio Rampelli, Marco Marsilio e Giorgia Meloni – lo chiamano più semplicemente ‘Viaggio nel centrodestra che vogliamo costruire’, spiegano che l’obiettivo è uscire dai "tatticismi" e "rinnovare contenuti e linguaggi" con la forza delle "idee e della concretezza". E’ un testo frutto di un percorso d’elaborazione del movimento ‘Ripartiredazero’, nato dopo le elezioni amministrative di primavera. Spiega Rampelli: "E’ il frutto del confronto e del dibattito di associazioni, cittadini, movimenti. Per ripartire da zero, che non significa rottamare ma ripensare il centrodestra dopo 18 anni dalla fondazione della seconda Repubblica e a 3 anni dalla nascita del Pdl".
E’ un lungo elenco di proposte, quello che i parlamentari intendono presentare ai vertici del Pdl, ma anche ai parlamentari di entrambi gli schieramenti e ai consiglieri degli enti locali.
"Perché sul 70% di queste proposte – sottolinea Rampelli – ci può essere un’ampia convergenza, se si abbandonano i pregiudizi. Vogliamo indurre i partiti a discutere di cose concrete".
E’ Marsilio a illustrare i temi "che intendiamo rimettere al centro della discussione". Perché, come aggiunge Rampelli, "va bene dibattere per qualche mese di legge elettorale, ma non possiamo parlare solo di quello, in un momento di profonda crisi". Si va per capitoli, allora, in ordine alfabetico. E’ un vero e proprio programma, un lungo elenco che comprende tra l’altro Affaristizero, Barrierezero, Burocraziazero, Clandestinizero, Corruzionezero, Debitozero, Denatalitàzero, Disagioabitativozero, Disoccupazionezero, Emissionidero, Lobbyzero, Nominatizero, Rifiurizero, Secessionezero.
La critica è anche all’organizzazione del Pdl, quando si legge che "il modello carismatico ha avuto una funzione storica importante", ma "non si combatte un difetto" come "l’incapacità di assumere scelte nette" cadendo "nel vizio opposto: stop oligarchie", dunque. Per questo, ad esempio, lo strumento delle primarie per legge può stimolare la "partecipazione democratica dei cittadini". Certo non bisogna indugiare oltre nella soluzione di esecutivi non politici: "la parentesi di governi tecnici deve finire il prima possibile".