ILVA: LA PREOCCUPAZIONE E LE MOSSE GOVERNO, TUTELARE LAVORATORI

La questione dell’Ilva di Taranto ha fatto irruzione in Consiglio dei ministri. E’ stato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini a illustrare la situazione spiegando, riferiscono fonti ministeriali, che la magistratura non ha considerato alcuni elementi e che si stanno preparando ricorsi in Appello contro la decisione del Gip di Taranto di firmare il provvedimento di sequestro dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva. Anche il presidente del Consiglio, spiegano le stesse fonti, ha spiegato che sarebbe un duro colpo per il Paese fermare la produzione. Si punta in ogni caso ad accelerare sul piano di bonifica. Secondo il governo, "gli obiettivi del protocollo – tra i quali rientrano lo sviluppo di interventi infrastrutturali di bonifica, gli incentivi alle imprese locali e la riqualificazione industriale dell’area – verranno realizzati nelle prossime settimane attraverso appositi accordi e sotto la guida di un Comitato di sottoscrittori e di una cabina di regia coordinata e gestita dalla Regione Puglia". Lo stanziamento complessivo previsto dal protocollo e’ di 336.668.320 euro, di cui 329.468.000 di parte pubblica e 7.200.000 di parte privata.
Anche il ministro Riccardi ha spiegato che l’orientamento del Cdm e’ "di fare in modo che non ci siano conseguenze per i lavoratori". "Il sequestro all’Ilva di Taranto e’ "un segnale difficile da comprendere per gli investitori, soprattutto esteri", avverte il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. A margine del Consiglio dei ministri Monti, spiega un ministro, e’ tornato sulla questione economica. Sottolineando che con le mosse della Bce la situazione e’ certamente migliorata, anche se occorre sempre mantenere alto il livello di guardia. Il presidente del Consiglio sta mettendo a punto un’agenda da portare avanti da qui fino a fine legislatura, a settembre – per esempio – ci sara’ un nuovo decreto sullo sviluppo. "Lasceremo solo quando sara’ finito il nostro compito", aveva spiegato ieri il Professore in un’intervista sottolineando la necessita’ di "mettere la societa’ italiana sulla strada della crescita che e’ lunga da percorrere". Oggi il premier si e’ recato a rendere l’ultimo saluto a Loris D’Ambrosio, il consulente di Giorgio Napolitano. In serata ha lasciato Roma.