Oggi pomeriggio in Val di Susa nuova manifestazione contro il cantiere dell’alta velocità per la Torino-Lione: i manifestanti No Tav si raduneranno per una ‘marcia popolare’ da Giaglione al cantiere di Chiomonte. La partenza è prevista alle 15. Nonostante l’ultima ‘passeggiata’, sabato 22 intorno al cantiere, sia poi degenerata nella notte in scontri e tafferugli (con il capo della Digos di Torino Giuseppe Petronzi ferito da una bomba carta), nei giorni scorsi il leader dei No Tav Alberto Perino ha voluto tranquillizzare che quella di domani "sarà una manifestazione tranquilla, pacifica, per le famiglie, piena di allegria e determinazione – ha spiegato – Il problema è la controparte, che delle manifestazioni tranquille e pacifiche, serie e partecipate se ne è sempre ‘sbattuta’". Secondo Perino "è un atteggiamento estremamente grave, più grave di buttare giù le recinzioni, cosa che dalla prima recinzione che hanno messo abbiamo detto che avremmo fatto: quel cantiere non ha nessuna speranza di lavorare in tranquillità. L’abbiamo detto e lo ribadiamo".
Durante la settimana si sono intanto susseguiti controlli e sequestri da parte delle forze dell’ordine nei confronti di attivisti No Tav. Lunedì, nei pressi del cantiere per la Torino-Lione a Chiomonte, la polizia ha trovato e sequestrato fromboli, caschi, manette, maschere antigas, bulloni, catene, cesoie, ma anche molotov, chiodi a tre punte, catene, corde e massi. Mercoledì sera una sessantina di No Tav (tra i quali una decina di francesi) sono stati bloccati, controllati e identificati dalla polizia in Valle di Susa: viaggiavano a bordo di alcune auto che, partite dal campeggio di Chiomonte, erano dirette verso l’abitato di Susa. Ieri, i carabinieri hanno fermato 5 stranieri (due francesi, un belga, un greco e uno svizzero) diretti al campeggio No Tav nella cui auto sono stati trovati e sequestrati caschi protettivi, maschere antigas, coltelli, protezioni per il corpo artigianalmente assemblate e bulloni. Sono stati inoltre rimpatriati 9 anarchici francesi fermati lunedì sera in Valsusa, su un pulmino diretto al campeggio No Tav: sul veicolo sul quale viaggiavano trasportavano maschere antigas, caschi, cacciaviti, taglierini, passamontagna e un manuale su come resistere alle forze dell’ordine.
Procura e forze dell’ordine non hanno intanto ancora deciso se sgomberare il ‘Campeggio di lotta No Tav’ a Chiomonte, da dove sono partiti diversi raid contro il cantiere. Sul tema si è svolto mercoledì a Torino un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dal quale ufficialmente non è emersa una decisione definitiva.