VERDI, ECCO MANUALE AUTODIFESA DEL BAGNANTE

Cemento, stabilimenti privati e servitù militari: oltre il 40 per cento delle coste sarde è ‘blindato’. Cioè limitano la libera fruizione di spiagge da parte dei bagnanti. E’ il dato emerso questa mattina nel corso di un’assemblea-dibattito organizzata dai Verdi a Marina Piccola. Un incontro durante il quale si è parlato anche di Poetto, stabilimenti balneari e caso amianto. Sì, ma il bagnante che diritti ha? E come li puo’ far valere?. Ora c’è un vero e proprio ‘manuale di autodifesa’ realizzato dagli ecologisti e diffuso in tutta Italia. ‘Esiste – ha spiegato Domenico Finiguerra, portavoce di Ecologisti-reti civiche – un diritto al mare, come un diritto all’acqua e all’aria. Spesso il bagnante non conosce le normative e di fronte ad un invito ad allontanarsi si arrende. Ma deve ricordarsi che l’accesso al mare è libero. E c’è una sentenza della Corte Costituzionale che spiega anche che può arrivare al mare usando la via più comoda’. Poi c’è il diritto ai cinque metri di battigia: ‘Il bagnante – continua Finiguerra – in quel tratto non può sistemare l’ombrellone, ma puo’ appoggiare asciugamano e vestiti, sostare o passeggiare. Se qualcuno gli contesta qualcosa puo’ rivolgersi a Capitaneria di Porto e Vigili urbani.
Ma anche senza arrivare a questo e’ importante che passi il messaggio della necessita’ di cambiamento culturale e che vinca il buon senso’. Un invito a cambiare rotta: ‘Serve un approccio diverse – ha detto Roberto Copparoni, referente locale dei Verdi- occorre un approccio diverso, non devono esistere le spiagge dei privilegi’.