Era prevedibile ed è puntualmente accaduto: Giorgio Napolitano ha diffuso ancora una volta una nota per sferzare i partiti, ‘colpevoli’ dello stallo sulla legge elettorale e di evocare elezioni anticipate che spetta solo al presidente della Repubblica indire. Un richiamo che arriva mentre gli ‘ambasciatori’ di Pd, Pdl e Terzo polo hanno avuto ulteriori contatti, telefonici, per cercare di risolvere questo braccio di ferro che mette a rischio persino la tenuta del Governo: contatti ancora interlocutori, che solo fonti del Terzo polo raccontano in chiave ottimista. Di sicuro, il tentativo è quello di trovare un compromesso che permetta di arrivare ad un ‘testo base’ in commissione al Senato: lo scambio possibile, raccontano, è quello tra premio di maggioranza di coalizioni e preferenze. In altre parole, il Pd dovrebbe accettare il premio al primo partito e non alla coalizione, mentre il Pdl metterebbe da parte le preferenze.
Napolitano ha bacchettato il Pdl che aveva usato le sue parole per giustificare l’idea di procedere a maggioranza. Ma ne ha avuto anche per il Pd che ha minacciato le elezioni anticipate in caso di voto Lega-Pdl sulla legge elettorale. La trattativa, però, è ancora tutta da fare e l’ottimismo dei centristi non trova riscontro nelle dichiarazioni di Pd. "Gli autori del Porcellum – attacca Stefano Fassina del Pd – tentano ora un legge elettorale finalizzata a generare ingovernabilità. Per tentare di salvare il capo il Pdl continua a fare danni all`Italia". Per il Pdl, Gaetano Quagliariello sembra invece avallare l’ipotesi della trattativa: "Intendiamo presentare una proposta che da parte nostra non è un dogma né un’imposizione ma uno stimolo ad andare avanti. Auspichiamo che altrettanto facciano i nostri interlocutori, e che l’intervento del capo dello Stato possa determinare il superamento di taluni atteggiamenti di chiusura".