Le banche italiane hanno salvato il Paese dalla bancarotta. Parola della Cgia di Mestre secondo cui ‘in una determinata situazione come quella che si è venuta a creare verso la fine del 2011, le banche italiane hanno preferito investire sul sicuro, anzichè rischiare assieme soprattutto con le imprese’. Per la Cgia, infatti, ‘nonostante le due operazioni di rifinanziamento a lungo termine effettuate dalle Bce nel dicembre 2011 e nel febbraio di quest’anno, i prestiti bancari alle famiglie e alle imprese italiane sono diminuiti complessivamente di 9,2 miliardi di euro, mentre l’acquisto dei titoli di Stato da parte dei nostri istituti di credito ha subito un vero e proprio boom: + 92,89 miliardi di euro. Insomma, buona parte dei prestiti giunti da Francoforte non è finita nei portafogli di famiglie e imprese, ma sono stati investiti in Bot, Cct e in Btp’. Questo – secondo Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – ‘non vuol dire che questa tendenza rappresenta l’unica spiegazione della mancata concessione del credito al settore privato italiano. Tuttavia, si vuole porre l’accento sul fatto che, in una determinata situazione come quella che si è venuta a creare verso la fine del 2011, le banche italiane hanno preferito investire sul sicuro, anzichè rischiare assieme soprattutto con le imprese. Tuttavia, se le banche italiane hanno acquistato i nostri titoli di Stato in maniera cosi massiccia, non possiamo disconoscere che ciò ha contribuito a immettere una forte dose di liquidita’ nel sistema salvando il Paese dalla bancarotta’.