"I disservizi dei viaggiatori Wind Jet non si limitano ai ritardi, ma ci sono vistose mancanze, a cominciare dalla quasi nulla assistenza negli aeroporti e l’impossibilità di accedere ai servizi di call center, in concomitanza di cancellazioni voli a ripetizione. Spesso, la compagnia non garantisce la riprotezione su altri vettori e sono numerose le segnalazioni di passeggeri che hanno dovuto ricomprare biglietti da e verso la Sicilia, o che hanno perso il denaro per le loro vacanze, con danni di immagine e operativi enormi". A denunciarlo è il presidente dell’associazione consumatori Adoc, Claudio Melchiorre, che aggiunge: "Crediamo sempre più che le società aeroportuali debbano avere un ruolo più attivo in tutte le situazioni di emergenza, prestando assistenza a chi si ritrova in questi luoghi sontuosi ma senza reti di protezione che sono gli aeroporti. Chiediamo all’Enac – prosegue Melchiorre – di coinvolgere le associazioni dei consumatori nelle attività di supporto e tutela dei passeggeri e di favorire accordi tra associazioni e società di gestione aeroportuale per garantire ai passeggeri informazioni e tutela legale". E sulla probabile scomparsa del vettore siciliano, lancia una proposta: "Considerato quanto e’ difficile tenere in piedi una compagnia aerea, e i danni di immagine ed economici che la vicenda WindJet impone al sistema Sicilia, dobbiamo interrogarci se non sia il caso di avviare in Sicilia una nuova esperienza di capitalismo cooperativo diffuso. Basta a compagnie siciliane che stentano sul filo dei conti che non tornano. Proviamo a lanciare una public company aerea capace di fornire ai siciliani che producono, collegamenti affidabili e che parta dal presupposto che i diritti dei passeggeri vengono di pari passo con le necessità operative e di bilancio".