Cgia: Quelle cinesi non conoscono crisi, +26% in Italia

Nonostante la crisi vola l`imprenditoria cinese. Tra il 2008 e il 2011 le imprese cinesi sono cresciute del 26%. In questi quattro anni c`è stato anche un boom delle rimesse: sono ritornati in patria 7,87 miliardi di euro. Il 70% delle attività si svolge nel commercio nella ristorazione-alberghi e nei servizi. Il 51% delle imprese è ubicato in Lombardia, Toscana e Veneto. E` quanto emerge dall`elaborazione condotta dalla Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese.

Al 31 dicembre 2011 il numero delle aziende guidate da imprenditori cinesi ha superato le 58.200 unità. A dispetto di un leggero calo avvenuto nel 2010, tra il 2008 e il 2011 l`aumento della quantità di denaro inviato in Cina è stato del 65%. "In passato – commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – i settori maggiormente caratterizzati dalla presenza di attività guidate da cinesi riguardavano la ristorazione, la pelletteria e la produzione di cravatte. Successivamente le loro iniziative imprenditoriali si sono estese anche all`abbigliamento, ai giocattoli, all`oggettistica e alla conduzione di pubblici esercizi".

Ormai il 70% del totale delle imprese cinesi presenti in Italia si concentra nei servizi: settore che consente, a differenza del manifatturiero, un grande riflusso di capitali verso la Cina. L`anno scorso, a fronte di 7,4 miliardi di euro che gli immigrati residenti in Italia hanno inviato nei paesi di origine, 2,5 miliardi, pari al 33,8% del totale, sono stati spediti dalla comunità cinese.