In Italia nel triennio 2008-2010 sono stati contratti complessivamente 2,27 milioni di infezioni ospedaliere, che hanno portato a oltre 22mila decessi e a un costo a carico del SSN tra 4,8 e 11,1 miliardi di euro. Lo rivela una ricerca del centro studi Sanità in Cifre di FederAnziani, secondo cui un’infezione su tre è evitabile. Il triennio 2008-2010 rivela dati allarmanti per quanto riguarda le infezioni ospedaliere, i relativi costi e decessi’, osserva Roberto Messina, presidente di FederAnziani e responsabile del centro studi. ‘Le vittime in Italia sono molte di più di quelle degli incidenti stradali, che nel triennio considerato, secondo l’Istat, sono state 13.052 a fronte dei 22.691 decessi legati alle infezioni ospedaliere’. Parallelamente, prosegue Messina, ‘i costi economici delle infezioni correlate all’assistenza rappresentano un vero e proprio scandalo: una cifra che oscilla tra 4,8 e 11,1 miliardi di euro. Si tratta di costi in larga parte evitabili, se si pensa che circa il 30% delle infezioni è potenzialmente prevenibile con l’adozione di misure preventive’. Il numero di infezioni ospedaliere stimato in Italia è compreso tra il 5 e l’8% dei ricoveri; ogni anno si verificano circa 450-700 mila infezioni, soprattutto urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi, e nell’1% dei casi si stima che esse siano la causa diretta del decesso. Sul costo, spiega Messina, pesano l’aumento delle giornate di degenza e convalescenza e i successivi controlli ambulatoriali, ma anche le assenze lavorative e i vari spostamenti sostenuti dai pazienti per farsi curare.