Il governo ha fatto ‘riforme strutturali e ordinamentali, alcune mai realizzate prima’ e lavora ‘per lasciarle in eredità a chi verrà dopo’. Lo spiega in una intervsita al Corriere della Sera il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, dicendosi ‘colpito dalle critiche’ al Cdm perche’ ‘non volevamo approvare misure ma fare il punto e rilanciare un po’ sulla crescita’. E annunciando che proporrà di adottare ‘un cronoprogramma: mettiamo nero su bianco gli adempimenti, quelli già fatti e quelli da fare, tutti con le scadenze richieste dalle singole amministrazioni’ per renderle ‘indifferibili’. E’ inevitabile – chiarisce – che ci sia un ingolfamento da regolamenti’, che al momento sono meno di 50, perchè ‘abbiamo fatto molte regole di sistema il cui dettaglio tecnico non poteva essere contenuto nella norma primaria’. Ora ‘per evitare che si trasformi in paralisi totale l’unica è mettersi a tavolino, vedere punto per punto e darsi una data’. E ‘già a dicembre potremo fare un punto reale della situazione’. Sul capitolo province Patroni Griffi è convinto che il governo ce la farà e che ‘dovremo fare probabilmente un decreto, dati i tempi, che ‘zonizzi’ definitivamente tutte le circorscizioni provinciali nuove’. Il ministro poi indica la scadenza del ’31 ottobre’ per la definizione degli organici della P.a. e i successivi tre mesi per ‘fare i nuovi regolamenti’ per rivedere le competenze. E spiega che per la spending review ‘la vera scommessa è ‘ordinarizzare’ Bondi’, cioè ‘che venga ripetuto dalle singole amministrazioni, guidate dal governo, in maniera ordinaria quello che ha fatto il commissario Bondi d’impatto’. Infine un provvedimento che ‘deve andare avanti a tutti i costi, anche con la fiducia’ è ‘il ddl anticorruzione. Mi rifiuto di pensare che le forze politiche vogliano andare al voto senza averlo approvato definitivamente’.