Beppe Grillo: Candidati scelti on line e programma in rete

"Per le prossime elezioni politiche i candidati del M5S saranno scelti on line e il programma sarà discusso e completato attraverso una piattaforma in Rete. In modo trasparente". Lo annuncia Beppe Grillo sul suo blog rispondendo così a chi, dopo la vicenda Favia, accusa il suo movimento di "mancanza di democrazia" e "per qualcuno anche di fascismo".

"In effetti il M5S è sovversivo – attacca il comico genovese -, vuole introdurre il referendum propositivo senza quorum, l’elezione diretta del candidato, l’obbligatorietà della discussione delle leggi popolari con voto palese in Parlamento, la conferma referendaria, inserita in Costituzione, di ogni cambiamento della legge elettorale, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Si dirà che questo è tutto fumo negli occhi per evitare di parlare di mancanza di ‘democrazia interna’. Parliamone – dice -. Le liste dei candidati regionali e comunali sono definite in autonomia sul territorio, il programma è deciso da loro, il voto in consiglio è dato sempre in piena libertà. I sopracciò della democrazia, i giornalisti grandi firme giustamente rilevano che si può e si deve fare meglio. Gridano al centralismo democratico che conoscono tanto béééééne. E la piattaforma, i candidati, le politiche …. ? C’è un deficit di democrazia, un principio evidente di ducismo, un accentramento intollerabile", ma assicura Grillo "il M5S non può sottrarsi al confronto!" Ma il fondatore dell’M5S non ci sta a restare da solo sul banco degli imputati: "Ci sono una, cento, mille democrazie. C’è quella ‘tradizionale’ alla Martin Schultz che non si discute e non si cambia. C’è la democrazia dei ‘nominati’ da pochi segretari di partito in Parlamento, sottratto democraticamente alla volontà popolare. C’è la democrazia scolpita nel nome del partito, affinché non ci siano dubbi sulla sua democraticità interna e esterna e tangenziale, come ad esempio per il Partito Democratico".

Secondo Grillo insomma "in Italia la volontà popolare è negata dai partiti. Persino i risultati dei referendum, come quelli per l’abolizione dei finanziamenti pubblici e del nucleare, sono stati ignorati. La proposta di legge popolare ‘Parlamento Pulito’ per un massimo di due mandati, l’elezione diretta del candidato senza condanne giace negli scantinati del Senato da cinque anni.
Questa è democrazia? Va detto però che il problema della democrazia partecipata, diretta, quella senza aggettivi, è stato finalmente affrontato dai partiti e dai giornalisti democratici – prosegue ironicamente -. Meglio tardi che mai. Il primo (e unico) imputato è il MoVimento 5 Stelle accusato da settimane di mancanza di democrazia (e per qualcuno anche di fascismo)". E conclude con il consueto saluto: "Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere".