CARCERI: GOVERNO INERTE, PENALISTI PRONTI A SCIOPERO

Un decesso ogni due giorni; un suicidio ogni cinque giorni. Sono i numeri allarmanti della mortalità nelle carceri, dove a causa dell’impressionante sovraffollamento (21.285 detenuti in più rispetto ai 45.688 posti disponibili) non solo non si garantisce il principio costituzionale del fine rieducativo della pena, ma nemmeno il diritto alla salute, visto che "non sono assicurate le piú elementari norme igieniche e sanitarie". E contro "l’inerzia" di governo e parlamento di fronte a questa situazione "palesemente illegale" i penalisti sono pronti a sfoderare l’arma dello sciopero. E’ una delle mozioni approvate nella giornata conclusiva del XIV congresso dell’Unione delle camere penali a impegnare il confermato presidente Valerio Spigarelli e la sua giunta a portare avanti la battaglia sulle carceri. E a descrivere una situazione veramente tragica, con i detenuti (di cui il 39% è ancora in attesa di giudizio) costretti in alcuni casi a dormire per terra, o quando va meglio, su letti a castello anche a quattro piani e spesso a condividere un unico bagno in comune senza nemmeno una porta. Ma c’è di piú: "la sanità penitenziaria e’ al collasso" per mancanza di risorse; e anche per interventi urgenti e improcrastinabili "i detenuti sono costretti a restare in attesa per mesi, in cella, pur dichiarati incompatibili con il regime carcerario". "Del tutto abbandonato" poi il principio costituzionale del fine rieducativo della pena, visto anche che ogni 1000 detenuti c’è solo un educatore.
La situazione delle carceri è una emergenza italiana su cui è di recente intervenuto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, aprendo a indulto e amnistia. Riallacciandosi al monito del Presidente, il ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, scende in campo a favore dell’amnistia ("sono molto d’accordo", dice). "Ha ragione Napolitano a strattonare la politica", gli fa eco il leader di Sel, Nichi Vendola. Quello delle carceri sarà solo uno dei tanti terreni dell’impegno dei penalisti per i prossimi due anni. Gli avvocati si mobiliteranno, come li impegna un’altra delle mozioni approvate, anche sul fronte europeo per contrastare la prossima "dirompente" istituzione di una Procura della Ue e "l’inaccettabile stallo" sul piano della tutela dei diritti fondamentali e delle garanzie processuali. Al di là dei documenti approvati nella giornata conclusiva, restano poi gli obiettivi di fondo indicati da Spigarelli nel suo programma, con la richiesta alla politica di portare a compimento entro la fine della legislatura la riforma forense, quelle delle intercettazioni e della responsabilità civile dei magistrati, oltre a riprendere la discussione sulla riforma costituzionale della giustizia.