"Si può discettare a lungo (e inutilmente, se non si sa con quale legge elettorale si affronteranno le prossime elezioni politiche), ma risponde a logica immaginare che anche dopo le elezioni della primavera 2013 le linee essenziali dell’azione di governo saranno quelle attuali". Lo ha dichiarato in una nota Alfredo Mantovano, deputato del Pdl e coordinatore politico dei Circoli ‘Nuova Italia’.
"Questo – ha aggiunto – non significa negare il giusto peso alle elezioni; vuol dire porsi con onestà e realismo una prospettiva per il ‘dopo’. Qualunque sia l’esito delle urne, anche ad aprile 2013 continueranno a esserci un debito pubblico pesante, interessi elevati e un alto differenziale rispetto ai titoli tedeschi. In questo quadro, Monti non va ‘strumentalizzato’: indicarlo quale leader di una parte – ha sottolineato – lo indebolisce sia nella fase conclusiva della legislatura sia in prospettiva".
"La valutazione da fare oggi, con le variabili e con la grande incertezza nella quale si è immersi, è che la disponibilità di Mario Monti per un nuovo mandato di governo costituisce un dato di rassicurazione per la politica nazionale. Dalla sua agenda – ha concluso Mantovano – non potrà prescindere alcun governo che si comporrà: serietà impone di ammetterlo senza reticenze".