‘I numeri del sovraffollamento stanno facendo deflagrare la situazione’. Così il presidente dell’Unione Camere Penali Valerio Spigarelli, ospite della trasmissione ‘Uno Mattina’, ha parlato dell’emergenza carceri che, ha ricordato, ‘è già stata al centro dell’astensione dei penalisti avvenuta dal 17 al 21 settembre scorsi’, e che sarà ancora ‘motivo di protesta’. Dal XIV Congresso delle Camere Penali a Trieste conclusosi domenica scorsa, è stata infatti approvata una mozione che impegna l’Ucpi a portare avanti la battaglia sulle carceri. Ci sono ‘soluzioni allo studio del Parlamento – ha detto Spigarelli – ma ci vuole la volontà politica per intervenire. Il Capo dello Stato, parlando di amnistia, ha fatto notare che serve una maggioranza qualificata’. Il leader dei penalisti, reduce da una serie di visite nei penitenziari del Paese, ha poi sottolineato come i numeri relativi ai posti disponibili, oltre 45mila, (superati di oltre 21mila unità per arrivare a sfiorare i 67mila) siano ‘falsati: in realtà la capienza reale – ha aggiunto Spigarelli – è assai più ridotta, perche’ ci sono interi reparti, spesso inutilizzabili. Lo spazio a disposizione dei detenuti e’ assai ridotto, tanto che la Corte Ue ha condannato l’Italia per questo’. Infine il presidente dell’Ucpi ha puntato l’indice contro i troppi rinvii processuali: ‘Nel 95% dei casi, come ha rilevato una statistica dell’Unione Camere Penali, il rinvio non viene chiesto ne’ dall’imputato ne’ dall’avvocato, ma dipende da una cattiva amministrazione della macchina giudiziaria: errori di notifiche, testimoni assenti o il giudice che cambia nelle varie fasi processuali’. E ‘le dichiarazioni propagandistiche di alcuni Procuratori della Repubblica che schizofrenicamente invocano l’allungamento dei tempi di prescrizione per risolvere il problema della ragionevole durata – conclude – che sarebbe come a dire alziamo i parametri dell’inquinamento, cosi’ mettiamo mano al problema della contaminazione delle acque, certo non aiutano a risolvere la questione’.