‘L’unica vera vittima del conflitto per il possesso’. Così il quotidiano cattolico Avvenire definisce il bimbo di dieci anni di Cittadella (Padova) protagonista del video-choc in cui gli agenti di Polizia lo portavano via a forza dalla sua scuola.
‘Lui, l’oggetto. Vittima di violenza fisica, prelevato con la forza da un luogo che riteneva sicuro, la scuola – scrive il quotidiano dei vescovi -. Vittima mediatica. In palese, odiosa violazione di ogni codice e norma e tutela, il filmato è stato messo in onda – peggio: commercializzato, facendo diventare il bambino stesso una ‘merce’, come tutto ciò che finisce in televisione farcito di pubblicità – a volte senza che il suo volto fosse oscurato, addirittura dicendone il nome’. ‘Vittima di chi ha filmato la scena e – nessun giudizio sulle sue intenzioni – ha deciso di disperderla al vento del web’, prosegue Avvenire. ‘Vittima di chi ha deciso di diffondere il video – aggiunge -: anche in questo caso nessun giudizio sulle intenzioni, ma sugli effetti si’: devastanti’.
‘L’unica vittima certa e’ lui. Ma ‘vittime’, ciascuno a modo suo, sono tutti i protagonisti’, sottolinea il giornale della Cei. ‘Vittime della fine del loro amore – una fine rancorosa – i suoi genitori; vittima della gelosia possessiva del partner e’ sicuramente uno dei due coniugi, se non addirittura – in misura diversa – entrambi’, spiega. E ancora: ”Vittime’ del loro senso del dovere, interpretato in modo maldestro, i poliziotti’. ‘Qualcuno sapra’ spiegare tutto cio’ – conclude Avvenire -, a quel bambino quando sara’ adulto? Qualcuno, qui e ora, sapra’ chiedergli scusa, in modo credibile?’.