Approda finalmente nell’aula del Senato il ddl anticorruzione, ma nonostante mesi e mesi di trattative, di emendamenti e subemendamenti, la partita ancora aperta: al punto che il ministro della Giustizia Paola Severino vedrà i rappresentanti dei gruppi di maggioranza in commissione Giustizia alla Camera. Se il Governo mette la fiducia al Senato per la Camera il provvedimento, è la richiesta sottesa all’incontro, deve passare così com’è alla Camera, dove arriverà uin quarta lettura, e visto che "il testo al Senato è sufficientemente condiviso ora", come lei stessa ha sottolineato nell’intervista di domenica su Sky, si può e si deve evitare "un ping pong devastante" (ancora parole sue) tra i due rami del Parlamento.
Tutto ciò accade mentre il presidente del Consiglio Mario Monti sbandiera il ddl come una delle due "grandi priorità" per il Governo, insieme alla guerra all’evasione fiscale: "Stiamo facendo progressi – ha spiegato al quotidiano inglese Independent – con la legge anti-corruzione, che includerà misure per garantire che nessun condannato per reati gravi possa partecipare alle elezioni locali e nazionali". E mentre, nella stessa giornata, il prsidente della Repubblica Giorgio Napolitano rilancia come "attuale e scottante" il tema della "diffusione di pratiche di corruzione".