Parte la supervisione bancaria per gli istituti di credito dell’Eurozona. Non subito, ma l’accordo sul tema – in particolare sul suo quadro legislativo – dovrà comunque essere definito entro il 2012 per poi diventare operativo nel corso del prossimo anno. E’ questo il risultato raggiunto nella prima giornata di lavori del Consiglio europeo di Bruxelles.
Una giornata che ha visto la sua conclusione alla tre di questa mattina e caratterizzata, fra l’altro, dal consueto ‘scontro dialettico’ tra Germania e Francia.
Lasciando a notte inoltrata la sede del Consiglio il presidente Mario Monti esprime la sua soddisfazione per il risultato ottenuto. ‘Abbiamo dato una tempistica precisa per quanto concerne l’unione bancaria e in particolare per quanto riguarda il meccanismo unico di supervisione per il quale – dice Monti ai giornalisti – ci si impegna ad un accordo entro il primo gennaio 2013 e poi nel corso del 2013 ci saranno i lavori per la messa in opera effettiva da parte delle autorita’ centrali e di vigilanza nazionali’. Il premier continua sottolineando che ‘abbiamo preso atto con soddisfazione della distensione che si e’ verificata nei mercati dopo il Consiglio europeo di fine giugno e dopo le decisioni della Corte Costituzionale tedesca e della Banca centrale europea. Ma soprattutto, il risultato importante e’ che pur non essendoci in questo momento pressioni immediate di emergenza sui mercati, il Consiglio ha saputo esercitare la sua capacita’ di decisione’.
Certo, sono ancora le sue parole, ‘e’ impossibile dire una data precisa’ su quando l’Esm (European Stability Mechanism, il fondo salvastati) potra’ intervenire per ricapitalizzare direttamente le banche ma ‘non occorrera’ che tutte le banche siano coperte dal nuovo sistema di vigilanza’ e comunque ‘a un certo punto del 2013 la effettiva operativita’ anche della ricapitalizzazione diretta delle banche senza passare dagli Stati si dovrebbe avere’.
Monti non teme reazioni negative dei mercati di fronte a quello che e’ l’ennesimo, classico compromesso all’europea.
‘Credo che i mercati sapessero – spiega – che non puo’ essere data una esecutivita’ immediata alla supervisione bancaria unica. Semmai c’e’ la buona notizia che il processo avverra’ su basi concordate e relativa rapidita”.
La supervisione – che comunque conferma gli impegni sulla riforma della zona euro presi nel corso del Consiglio europeo dello scorso mese di giugno – sara’ affidata alla Banca Centrale Europea e quando sara’ a regime coprira’ tutte le seimila banche dei 17 Paesi dell’Eurozona. Un’attivita’, quella di supervisione, che dovra’ essere nettamente separata dagli interventi di politica monetaria e che rispondera’ al parlamento europeo. Il fatto che sia stato deciso che entro il prossimo 31 dicembre Consiglio e Parlamento europeo dovranno mettersi d’accordo sul quadro legislativo che regolera’ l’attivita’ della supervisione fa parlare il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy di ‘un importante passo avanti’. A giugno, ricorda, ‘non c’era una data certa, adesso abbiamo l’ obiettivo preciso di avere l’accordo prima del primo gennaio 2013′. Van Rompuy aggiunge che ‘i criteri per la ricapitalizzazione della banche saranno definiti dai ministri delle finanze dell’Eurogruppo’ e ‘quando sara’ in atto la supervisione bancaria saremo pronti’ per applicare l’Esm.
Un risultato, quello raggiunto nella notte, fortemente voluto da Italia e Francia che sono riuscite, con l’aiuto di altri partner, a mettere all’angolo la Germania di Angela Merkel. Se comunque nel caso della supervisione bancaria non si puo’ parlare di una sconfitta del Cancelliere tedesco – che nella notte sostiene con una certa soddisfazione che per la ricapitalizzazione delle banche da parte del Fondo salvastati Esm (a lei mai gradito) ‘bisognera’ aspettare che la sorveglianza bancaria sia operativa e funzionante’ ed e’ un atto questo che ‘prendera’ del tempo e non certo uno o due mesi’ – e’ sulla sua idea di un supercommissario europeo con potere di veto per i bilanci nazionali dei paesi dell’Eurozona che si puo’ parlare di una battuta d’arresto di Berlino. La proposta non e’ piaciuta ai partner europei. A cominciare dal presidente francese Francoise Hollande, che nel pomeriggio aveva bollato le posizioni di Merkel come iniziative dettate da motivi elettorali, spiegando che ‘l’oggetto della riunione di oggi non e’ l’unione di bilancio ma l’unione bancaria’ e ‘la sola decisione da prendere e confermare oggi e’ la messa in atto dell’unione bancaria, di cui la supervisione e’ il primo atto da qui alla fine dell’anno’. Anche Monti mostra perplessita’ sulla proposta tedesca. Il premier italiano, al termine del vertice, dice chiaramente che ‘non paiono necessari nuovi meccanismi o super commissari’. Questo tema, riferisce il premier, ‘e’ stato appena accennato’ durante il vertice, con il presidente della Commissione europea Jose’ Manuel Barroso che ‘ha chiarito come gia’ il commissario per gli Affari Economici e Monetari abbia poteri speciali all’interno della Commissione, che in effetti superano quelli spesso mitizzati del commissario alla Concorrenza. Barroso – continua Monti – ha anche rilevato che se in passato ci sono stati problemi non e’ stato per la debolezza delle decisioni prese dalla Commissione, ma e’ stato perche’ in questa materia le decisioni sono soggette all’approvazione del Consiglio. Quindi – conclude il presidente del Consiglio – non paiono necessari a nessuno a questo punti nuovi meccanismi o super commissari’.
Lasciando palazzo Justus Lipsius Monti parla anche di Grecia, raccontando del giudizio positivo dei leader europei su quanto sta facendo Atene per venir fuori dalla sua crisi.
‘Abbiamo avuto una presa d’atto positiva sul progresso che la Grecia sta facendo – rileva Monti – con la riconfermata convinzione di tutti che la Grecia continuera’ a far parte della zona euro e piu’ progressi fara’, come sta facendo per la soluzione dei propri squilibri interni e di finanza pubblica, piu’ avra’ una cittadinanza soddisfacente dentro la zona euro per i propri cittadini e imprese’.
Sembra insomma delinearsi quell’unione bancaria tanto richiesta, il cui punto fondamentale e’ appunto la supervisione bancaria. E questo nonostante l’opposizione, per motivi diversi, soprattutto di Gran Bretagna e Germania. Il progetto di riforma europea – messo a punto dai presidente del Consiglio Herman Van Rompuy, della Commissione Jose’ Manuel Barroso, dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker e della Bce Mario Draghi – va avanti, dall’integrazione finanziaria a quelle di bilancio e di politica economica. Ma tutto cio’ lascia intendere, viene sostenuto da molti, una revisione dei Trattati. Cosa, come la storia comunitaria insegna, di non facile e rapida realizzazione.