‘C’è un’agenda’ stilata da cattolici e messa a disposizione del Paese. E’ pensata come complementare a quella che viene chiamata ‘agenda Monti’ e non esclude, ma sollecita, altri contributi provenienti da settori altrettanto vivi della nostra società’. Lo scrive, in un editoriale pubblicato su ‘Avvenire’, dal titolo ‘Oltre il pantano’, il direttore Marco Tarquinio. E’ offerta a tutti coloro che sono intenzionati a interpretare e dare rappresentanza – con una legge elettorale finalmente degna e rispettosa del potere di ogni cittadino di scegliere il proprio parlamentare – a quel Paese – scrive Tarquinio – che continua ad avere stima della sue proprie risorse civili e spirituali, della sua propria capacità di lavoro e d’impresa, della rete solidale (purtroppo intaccata, ma non ancora disfatta) garantita da famiglie e comunità, dei modi anche lucidamente ‘nostri’ per affrontare il cambiamento epocale che l’economia globalizzata sta subendo’. Il direttore del quotidiano dei vescovi rileva che ‘c’è un Italia che non si rassegna all’impantanamento, all’illegalita’ e all’immoralita’. E c’e’ un’Italia che non si rassegna a indignarsi e basta, ad andare solo ‘contro’. E’ un’Italia che non intende consegnarsi ad arrembanti ‘populismi di destra o di sinistra’ e neppure affidarsi a visioni e a tattiche sterilmente ripetitive del bipolarismo esasperato ed esasperante che abbiamo sperimentato negli ultimi due decenni e che ci ha condotti all’ultima spiaggia di un governo di supplenza tecnica (supplenza al ‘cinismo’ di quella politica che era finita nell’angolo degli impotenti giochi di potere)’.
Un’Italia che ‘in Mario Monti si specchia volentieri’, che ‘ha valori saldi e idee chiare: valori e idee ‘per’, appunto, da spendere a vantaggio di tutti, senza mercanteggiamenti e corruzioni, con tenace volonta’ di dialogo e di servizio al bene comune’.
Un pezzo assai importante e decisivo dell’Italia ‘per’, prosegue l’editoriale, ‘la realta’ viva e articolata delle associazioni, dei movimenti e dei cammini del laicato cattolico italiano, tra domenica e ieri e’ tornato per il secondo anno consecutivo a Todi, su iniziativa del Forum delle persone e delle associazioni cattoliche nel mondo del lavoro’. C’è arrivato attraverso ‘un percorso non banale e non per tutti semplice (qualcuno ha preferito fermarsi lungo la strada)’. Ma compiuto con ‘la percezione netta della necessita’ di mettere a disposizione del Paese, senza ‘presunzione, personalismi, strumentalita’ e isterie’ quella che il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, il 24 settembre scorso ha definito una ‘solidarieta’ lungimirante’. Un dovere che impone ai cattolici di non essere assenti e neppure ‘mediocri’ (prima di tutto quanto a vita spirituale e quanto a riferimenti ideali e morali). Ma non impone loro – come hanno sottolineato di nuovo ieri i promotori dell’incontro in terra umbra e, con particolare chiarezza, il leader della Cisl Raffaele Bonanni – di pensarsi in un ‘partito cattolico”.