Casini si dice preoccupato, perché Bersani si è sposato con Vendola, mentre il passo
indietro di Berlusconi è da lui giudicato un inganno e non ci vuole cascare. Ma non
si rende conto che è già cascato tante volte in trappole senza aver mai consultato
democraticamente la sua base ? D’altronde l’UDC era “suo”, cioè intestato a lui, e
poteva comportarsi come un re o come un dittatore. Mai che una decisione di Casini
sia mai stata prima concordata con la base del partito.
Anche Fini è cascato nella trappola del partito “nominativo” (ciò che conta è UNA
persona, cioè lui, non LA persona, cioè tutti gli altri) e merita la fine che sta facendo.
Di Pietro piange: un suo fedele si è rivelato infedele staccando poco correttamente
(sembra a sua insaputa) assegni dell’IDV, come tanti altri che negli ultimi anni (ma
senza staccare assegni) lo hanno abbandonato, avendolo conosciuto bene nei panni
dell’uomo politico stile “ducetto”. Quanti Congressi ha organizzato in 15 anni per
sentire la sua base ? Anche lui, come Casini, si fida solo di se stesso. La democrazia ?
E’ solo una utopica teoria…..
Berlusconi è giunto finalmente al capolinea. E’ entrato in politica al servizio delle sue
aziende e ne sta uscendo con la speranza che i suoi deboli avversari non danneggino
il suo impero economico. Ma non si rende conto che le protezioni politiche non
valgono più. Il peggior nemico della tv commerciale sta crescendo con Internet, che
è destinato a dare a tutti la possibilità di scegliersi il proprio programma televisivo
senza doversi sorbire un annuncio pubblicitario.
Lombardo si è dimesso, con capi di imputazione peggiori di quelli di Cuffaro, ma ha
continuato ha nominare nuovi dirigenti a Palazzo d’Orleans e ha lanciato in orbita
suo figlio (23 anni e senza ancora la laurea, ma con tanti amici fedeli di papà), in
coerenza con il nome del suo partito: MIA PROPRIETA’ ASSOLUTA (MPA).
Bersani ambiva a considerare il PD di sua proprietà, ma ha trovato sulla sua strada
un discolo con idee diverse che ora minaccia (democraticamente) di sfilargli la sua
creatura vestita da Arlecchino per i tanti colori rappresentati da culture politiche
diverse tra loro.
E’ chiaro che per tutti questi “grandi” ma miopi uomini politici vale il detto:
CHI DI DEMOCRAZIA FERISCE, DI DEMOCRAZIA PERISCE.
Pertanto non sorprende che l’ultimo sondaggio sulle elezioni in Sicilia abbia dato
l’11,8% a Gaspare Sturzo, che si sta rivolgendo soprattutto ai 2 milioni di siciliani
che – NAUSEATI – non vogliono più andare a votare, in quanto presi in giro da un
sistema democratico trasformato in un sistema monarchico o aristocratico, ma senza
che Casini, Fini, Di Pietro, Berlusconi, Lombardo e Bersani abbiano mai avuto una
goccia di sangue blu. Come dire: sono tutti…usurpatori dei vecchi malfattori, che per
secoli hanno governato malissimo il mondo.
ITALIANI LIBERI E FORTI rappresenta la vera e unica speranza che in Italia possa
arrivare per la prima volta la democrazia partecipativa, facendo piazza pulita di tutti
quegli uomini politici che negli ultimi 50 anni si sono serviti lautamente della politica
per fare essenzialmente i loro affari ai nostri danni.
Grillo pensa di poter svolgere lo stesso compito ? In questi giorni i siciliani stanno
ascoltando e toccando con mano i candidati di M5S e di ILEF, e hanno a disposizione
i due rispettivi programmi. C’è un abisso di diversa qualità tra le due “squadre”. Il
test elettorale sarà anche un test sulla intelligenza del popolo siciliano. Noi abbiamo
fiducia che Gaspare Sturzo e i nostri 60 candidati possano far passare l’esame alla
Sicilia, che in tal modo si candiderebbe ad àncora di salvezza di tutta l’Italia.
Giovanni Palladino
Segretario Politico di ITALIANI LIBERI E FORTI