
Nelle prime quattro ore dell’unico giorno destinato alle elezioni regionali siciliane, è bassa la percentuale d’affluenza alle urne. Alle ore 12, alla prima rilevazione sull’affluenza, infatti, nei 390 comuni siciliani nei quali oggi si vota, si è recato alle urne l’11,31% degli aventi diritto, pari a 525.588 elettori.
Alla stessa ora, nella precedente analoga tornata elettorale, nel 2006, aveva votato il 13,75%. Prima ancora, nel 2001, la percentuale era stata del 14,94%. Nel 2008, quando, però, si votò anche di lunedì e in contemporanea alla Camera e al Senato, si recò alle urne il 10,16%.
Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è San Gregorio di Catania (Ct) con il 21,39%, quello con la più bassa, invece, Mirabella Imbaccari (Ct) con il 4,09%. La Provincia con la percentuale di affluenza più alta è Catania, con il 13,51%, quella con la più bassa Agrigento con l’8,19%.
Le urne resteranno aperte solo oggi fino alle 22 e lo spoglio delle schede inizierà domani alle 8. I dati sono diffusi dal servizio elettorale regionale, al quale sono trasmessi dalle nove prefetture.
Il Governatore che verrà eletto sarà il terzo scelto direttamente dagli elettori dopo Salvatore Cuffaro e Raffaele Lombardo. La partita è apertissima. I candidati nella partita a turno unico (vince chi prenderà più voti) e non è detto, è anzi probabile il contrario, che il nuovo Presidente della Regione Sicilia abbia la maggioranza nella nuova Ars (in tutto 90 seggi, 20 dei quali a Palermo, 17 a Catania, 11 a Messina, 7 ad Agrigento e Trapani, 6 a Siracusa, 5 a Ragusa, 4 a Caltanissetta, e 3 ad Enna) che pure sarà eletta domani. Il meccanismo elettorale siciliano garantisce sì un premio in seggi al Governatore, ma non tale da garantire la certezza della maggioranza assoluta.
La corsa, sulla carta, è a dieci. Di fatto la partita ha quattro primi attori. I due favoritio dai pronostici sono l’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta, sostenuto da Pd e Udc, e il candidato di destra Nello Musumeci, sostenuto dal Pdl e dalla Destra di Francesco Storace. Terzo incomodo, e possibile ago della bilancia all’Ars per fare maggioranza con l’uno o l’altro schiermaento, è l’ex Sottosegretario Pdl Gianfranco Miccichè – l’uomo del 61 a 0 per Berlusconi nei collegi del 1994- oggi sotenuto da Gianfranco Fini e dall’uscente Lombardo, con i loro Fli e Mpa. E a poter contare nell’esito finale sarà anche il risultato della candidata Sel-Idv Giovanna Marano, sindacalista della Fiom-Cgil, subentrata a Claudio Fava dopo che la sua candidatura era stata depennata per residenza da troppo poco nell’isola.
Ma la vera incognita e il probabile outsider di questa partita, insieme al grado di affluenza o dissafezione alle urne, sarà il risultato del candidato del Movimento Cinque Stelle Giancarlo Cancellieri, a favore del quale Beppe Grillo si è speso di persona senza risparmio di forza, in Parma-Peruzzotti style. Fino al punto da sbarcare nell’isola attraversando a nuovo lo Stretto.