UN’EPOCA S’È CHIUSA, ORA UN PATTO D’EMERGENZA

“La lezione di queste Regionali? Che un’epoca s’è chiusa, e s’è chiusa soprattutto perché la classe dirigente che fin qui ha governato la Sicilia, ha fallito soprattutto sul fronte della crisi e delle politiche per la crescita dell’economia”. Così Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, commentando in serata l’esito della consultazione elettorale. Per Bernava, la maggioranza silenziosa di chi s’è astenuto dal votare così come l’exploit del voto di denuncia a favore del Movimento 5 stelle, spiegano che “c’è bisogno, ora più che mai, di una larga assunzione di responsabilità. A partire proprio dai temi della crisi. Anche perché – afferma il segretario – è chiaro che all’Ars mancherà una maggioranza definita”. Insomma, “ci sarà un problema grosso come una casa, di governabilità”. Da qui la proposta rivolta a Rosario Crocetta, futuro governatore (“dimostri che i partiti la lezione l’hanno imparata”) e all’intero arco delle forze politiche e sociali: “Serve un accordo di emergenza istituzionale che coinvolga governo, opposizione, sindaci, sindacati e imprese: un patto d’emergenza per il bene comune da concordare con Roma e Bruxelles su cinque-sei grandi cose, strategicamente rilevanti per il futuro della nostra terra”. “Mi auguro – rimarca il numero uno della Cisl Sicilia – che muoiano davvero l’arroganza e la tracotanza che fin qui abbiamo conosciuto. Quell’arroganza e quella tracotanza per cui chiunque vince le elezioni pensa solo a come accrescere il bottino elettorale”. La Sicilia non se lo può permettere, avverte. Semmai, ha bisogno di discontinuità: di “politiche che, qui e ora, taglino privilegi e sprechi, risanino il bilancio e la spesa regionale, impieghino produttivamente i fondi Ue, sostengano gli investimenti e attraggano nuovi investimenti”. Ancora, di “controllo preventivo sugli appalti, di legalità, trasparenza. E della riorganizzazione delle politiche sociali”.