Proprio oggi, giorno che la liturgia dedica alla commemorazione dei fedeli defunti, in Italia entra ufficialmente in vigore la seconda edizione italiana del ‘rito delle esequie’ della Conferenza episcopale italiana, che aggiorna quella del 1974.
"Se da un lato la pubblicazione si pone nel solco dell`impegno delle Chiese che sono in Italia nell`applicazione della riforma liturgica conciliare – ricorda ‘Avvenire’ – dall`altra risponde ad esigenze e situazioni nuove".
La nuova versione, approvata a marzo scorso, presenta in particolare una novità, l’ammissione della cremazione. La Chiesa, "anche se non si oppone alla cremazione dei corpi quando non viene fatta in odium fidei", si legge, "continua a ritenere la sepoltura del corpo dei defunti la forma più idonea a esprimere la fede nella risurrezione della carne, ad alimentare la pietà dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre e a favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte di familiari e amici". Il testo liturgico, spiegò all’epoca la Cei, risponde alla diffusa esigenza pastorale di annunciare il Vangelo della risurrezione di Cristo in un contesto culturale ed ecclesiale caratterizzato da significativi mutamenti. "La morte, in realtà, è rimossa dall’orizzonte della vita quotidiana, anche dal punto di vista percettivo, mentre proliferano le sue spettacolarizzazioni".