‘Siamo solo alle indagini. E in questa fase è mio dovere fornire spiegazioni solo ai pubblici ministeri. Non vedo motivo per misurami con il processo mediatico che alcuni giornali hanno montato su di me’. Lo afferma in un’intervista al Messaggero il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi, indagato per corruzione internazionale e riciclaggio.
‘La Finmeccanica di oggi da questo punto di vista non ha nulla da spartire con quella di ieri. Qui in diciotto mesi abbiamo cambiato tanto’, spiega. ‘Abbiamo sbarrato la strada alla corruzione. Qualunque anomalia salterebbe subito agli occhi’. Su di lui, aggiunge, Lorenzo Borgogni ‘ha raccontato solo bugie, creando danni enormi a tutto il gruppo’. ‘Penso piuttosto che avesse bisogno di trascinare tutti nel gorgo – precisa – di fare apparire che l’intera galassia Finmeccanica si reggeva su quei metodi. Probabilmente il suo obiettivo era dimostrare che cosi’ fan tutti, attenuando in tal modo le sue responsabilità’.
‘Per quel che riguarda AgustaWestland – aggiunge – che ho gestito fino a prima di venire in Finmeccanica, posso dire con certezza che si e’ sempre agito in modo assolutamente corretto.
Anche nel caso dei 12 elicotteri ordinati dall’India’.
‘Tangenti mai, consulenti solo dove ammessi e nel pieno rispetto delle regole. Su questo argomento in Italia si fa molta confusione. O si finge di non capire, con finalita’ sin troppo chiare’.
‘Non vedo motivi per anticipare la scadenza del mio mandato, prevista con l’approvazione del bilancio 2013 – dice Orsi – In ogni caso, trovo molto corretto l’atteggiamento di vigile distacco che il governo ha assunto nei confronti di un’azienda certo strategica, ma pur sempre quotata e caratterizzata da un’azionariato diffuso’.