Mario Monti si sente solo? "Non credo che si possa considerare solo uno che – per quello che possono valere i sondaggi – sembra avere un consenso superiore a quello di cui godono i partiti che lo sostengono in Parlamento. E quando incontro persone per la strada, mi sento dire quasi sempre: ‘Vada avanti!’. Qualcuno, ma è raro, è più esplicito sui sacrifici: ‘Vada avanti, ma ci tassate troppo!’. Altri hanno un tocco di comprensione sulla difficoltà del compito". E’ quanto afferma il premier Mario Monti nel corso di un’intervista-prefazione al suo libro, ‘Le parole e i fatti’.
"Non mi sento solo, e non unicamente perché ho ministri molto leali e bravissimi, così come i collaboratori. Che intende dire?
Che le sembro preoccupato?", chiede Monti. Solo da un punto di vista istituzionale, i partiti che dovrebbero sostenerla lo fanno con ambiguità, gli fanno notare: "Un altro modo di vederla è che non è chiaro perché dovrebbero sostenerci. Ma perché mai dovrebbero sostenere questo governo? Il nostro lavoro produce per loro costi politici rilevanti di breve periodo. Che alla fine la responsabilità di certe decisioni sia nostra, mi pare ovvio. Ma in passato chi sedeva in queste stanze a Palazzo Chigi aveva dietro di sé una forza politica, grande o piccola che fosse, alleata o meno con altre. Coloro che sono stati presidenti del Consiglio prima di me non dovevano guadagnarsi tutti i giorni il consenso. Io invece non ho un retroterra politico mio, eppure devo prendere decisioni che hanno una probabilità di trovare consenso più bassa rispetto a tante decisioni che prendevano coloro che pure erano più corazzati di me in termini di retroterra politico. Però perché le sembro solo?".