‘Appaiono del tutto fuori luogo gli attacchi al Presidente del Consiglio Mario Monti in merito al suo segnale di allarme sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Se la spesa sanitaria, infatti, continua a crescere incessantemente, gli sprechi o la compartecipazione di noi cittadini, per contro, non accennano a diminuire: constatiamo ad esempio che il ticket medio pro capite negli ultimi tre anni ha subito un aumento del 53%, passando dai 14,3 euro del 2009 ai 21,8 del 2011′. A dichiararlo è il presidente di FederAnziani Roberto Messina. Monti – prosegue – non ha fatto altro che constatare un dato di fatto, ovvero l’impossibilità di continuare a sostenere all’infinito l’attuale sistema sanitario, con il suo livello di prestazioni, di fronte a un processo di invecchiamento demografico che ci vede secondi al mondo e in assenza di significative iniziative di ammodernamento del sistema e di riduzione degli sprechi. Sul fronte sprechi – si legge in una nota – si segnalano i 50 centri trapianti dislocati in tutta Italia e con pochi interventi ciascuno (60 in media ogni anno), da confrontare con i due soli centri di eccellenza che servono l’intera popolazione degli Stati Uniti. I dati Sic sottolineano inoltre gli sprechi per servizi come pulizia e lavanderia, alimenti e mensa, utenze telefoniche, spese legali, riscaldamento e assicurazioni, che nel triennio preso in esame (2007-2009) hanno depauperato le casse dello Stato per circa 4,5 miliardi di euro, contribuendo cosi’ alla diminuzione dell’erogazione dei Lea e inficiando pesantemente il diritto alla salute dei cittadini’.