E’ Berlusconi il miglior candidato possibile per un centrodestra da rifondare. Lo dice, in una intervista a La Stampa, l’ex ministro Sandro Bondi che accusa ex An e cattolici di aver, di fatto, impedito il rinnovamento del Pdl. "Il problema di fondo -spiega- non è la costruzione di un nuovo partito, ma il ripensamento del centrodestra in Italia, il suo rapporto con il governo Monti la cui esperienza si sta concludendo in maniera non positiva".
"Bisogna sciogliere alcuni nodi, fra i quali -prosegue Bondi- l’identità di un partito liberale e riformista che non può essere sbilanciato nè sulla destra di La Russa nè sui supporter di Monti.
Purtroppo, chi proviene da An ha mantenuto un’identità e un modo di fare politico che mal si conciliano con il profilo di una forza politica autenticamente liberale e riformista". E ci sono, all’interno del partito, "posizioni di radicalismo religioso alla Tea party che sono in contrasto anche con il cattolicesimo".
Ne’ va meglio, secondo Bondi, con "la parte piu’ confessionale del Pdl che rappresenta solo uno spicchio del mondo cattolico. Penso a Formigoni che dovrebbe riflettere sulla sua esperienza politica, sugli errori commessi, sul sistema di potere che assomiglia sempre piu’ a quello delle Regioni rosse". Rilanciare il centrodestra con Berlusconi? "Solo lui -risponde Bondi- ha l’esperienza e la forza per mantenere unito il centrodestra e rivolgere un nuovo appello alle forze migliori del Paese. Chi pensa, oggi, di fare senza di lui o contro di lui non ha il polso della realta’ e credo che nessuno nel nostro partito metta in dubbio il fatto che Berlusconi sia il miglior candidato possibile", conclude Bondi.