E’ sintomatica la motivazione con cui il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha giustificato la sua contrarietà alla possibilità di dedurre dalla dichiarazione dei redditi scontrini e ricevute: “Sono contrario al contratto di interesse, non mi piace l’onesta per convenienza, non la trovo corretta, e questa misura peraltro non porta quei vantaggi di cui tutti parlano”.
Sintomatica per due motivi:
– il direttore della Agenzia delle Entrate è un politico o un funzionario dello Stato? Oggi ci ha detto che è un politico!
– e in quanto tale ci ha comunicato che la sua visione dello Stato è etica. Cioè il cittadino si deve rapportare con lo Stato non come soggetto a cui dare e fiducia e chiedere ordine e convenienza, ma come se fosse il padre della propria famiglia, da amare sempre e verso cui essere disponibili ‘a prescindere’. Una visione etica che è in struggente contraddizione con la politica delle sanzioni fiscali, quella che, per esempio, fa pagare il 30% di penali a chi sfora i tempi di un pagamento: a che servirebbe la penale se non ad indurre il contribuente a pagare nei termini, in modo conveniente? Se il discrimine fosse solo l’onestà, come vorrebbe Befera, le penali non avrebbero senso. Il nostro però è un ragionamento non-confessionale, per cui ci immaginiamo la risposta del confessionale Befera a questa nostra osservazione: “sei stato disonesto non pagando nei termini e perciò ti punisco”. Per il nostro ciò che conta è l’onestà in quanto “moto dell’anima”, non come convenienza. Una situazione che può divenire sempre più ingarbugliata per valutazioni e motivazioni, così come sempre accade quando a decidere è l’etica di alcuni che assurge a Stato piuttosto che la convenienza che si fa Stato per tutti. Attilio Befera è il funzionario stra-pagato che abbiamo al massimo vertice della raccolta fiscale. Chissà se nel presunto “ripulisti” che tutti i politici dicono di voler fare ce lo troveremo ancora dov’è oggi, o in altro ente simile, o in Parlamento o licenziato. Si accettano scommesse!!
Vincenzo Donvito, presidente Aduc