I gruppi del Pd e del Pdl del Senato sono riuniti (i primi al Senato, i secondi all’ex hotel Bologna) sulla legge elettorale, per riferire ai propri senatori sulla situazione, ma nella piena consapevolezza che le fila della questione stanno in altre mani, quelle dei vertici dei rispettivi partiti. Per il Pd la capogruppo Finocchiaro fa sapere che per i democratici la strada resta quella della modifica della legge elettorale, si tratta di decidere ora se porre una dead line di tempo o di merito alla controparte nel tentativo di smarcarsi dalla tattica del Pdl che consiste dal cambiare costantemente le posizioni, soprattutto quando un punto di arrivo sembra raggiunto e concordato. Finocchiaro ha spiegato ai suoi come Berlusconi vorrebbe fortemente il Porcellum, perchè questo gli consentirebbe di controllare i propri candidati e permetterebbe al Pdl o al nuovo partito di ridurre proprie perdite. Ma anche che la proposta Quagliariello avanzata oggi presenta notevoli insidie nei meccanismi dell’assegnazione del premio e del premietto. A differenza delle precedenti ipotesi Calderoli, la proposta Quagliariello fa riferimento per la soglia del 40% minimo per il premio di maggioranza non piu’ alle liste ammesse a ripartizione dei seggi (quelle sopra lo sbarramento del 4%) o al 40% dei seggi, ma al 40% dei voti validi tout court. Questo, ha sottolineato Finocchiaro, comporta un sensibile innalzamento della soglia, come pure incentiva la presentazione di liste e listini con la conseguenza di una frammentazione partitica e di una minore governabilita’.
Dal cote’ Pdl, Gasparri e Quagliariello avrebbero invece insistito per una compattezza del gruppo e per il mantenimento di una linea di confronto con il Pd. Secondo quanto si apprende il capogruppo ed il suo vice avrebbero invitato tutti i senatori ad esporre le proprie opinioni anche per portarle al vertice di domani, senza chiudere la strada a una trattativa.