”Grasso in politica? ‘Nulla quaestio’. Da sempre in Parlamento siedono magistrati. Però, una norma che regoli la discesa in campo in politica delle toghe ci vorrebbe”. Lo afferma il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli intervistato dal quotidiano ‘La Repubblica’, in merito alla candidatura del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso nelle liste del Pd alle prossime elezioni.
Secondo Sabelli il passaggio dalla magistratura alla politica ”può creare nell’immaginario collettivo un problema di immagine”, quindi ”bisogna evitare di dare l’impressione che l’attività politica del magistrato sia la prosecuzione con altri mezzi dell’attività giudiziaria. La sovrapposizione tra funzione giudiziaria e attività politica potrebbe incidere sull’immagine di imparzialità, indipendenza e autonomia”.
Per il presidente dell’Anm la normativa dovrebbe ”spezzare il rapporto territoriale.
Per evitare che l’esercizio dell’attivita’ politica avvenga nel luogo dove e’ stata esercitata quella giurisdizionale e, viceversa, evitando che il rientro in ruolo avvenga in un territorio nel quale c’e’ stato un diretto impegno politico”.
Infine ”non credo che magistrati che fanno politica, o che tornano in ruolo, possono essere condizionati dalla loro precedente attivita’. Si cambia pelle e ci si libera della vecchia per assumerne una nuova”, conclude Sabelli.