Mario Monti ha sciolto la riserva: senza candidarsi sarà il capo della coalizione centrista che si presenterà alle elezioni. "Accetterò di incoraggiare lo sforzo congiunto di politica responsabile e società civile nelle forme che saranno definite, accettando di essere designato capo della coalizione o dando mio impegno per il successo dell’operazione", ha spiegato. "Ho deciso di salire in politica: sono con gli italiani che vogliono il cambiamento", ha scritto poi su Twitter sul suo account politico da senatore Monti, poco dopo la conclusione dell’incontro stampa a palazzo Madama al termine del vertice per battezzare le liste che alle elezioni saranno collegate a lui e alla sua agenda.
A proposito della composizione delle liste elettorali ha aggiunto: "Ci saranno standard e criteri esigenti per la formazione delle liste su cui io sarò vigile. Al Senato ci sarà una lista unica – ha specificato – provvisoriamente denominata Agenda Monti per l’Italia, non so se sarà la denominazione definitiva", mentre alla Camera Monti appoggerà una coalizione di liste.
"Si è tenuta – sono le parole del premier – una riunione con esponenti politici e della società civile che hanno dato per primi adesione alla cosiddetta agenda Monti, altre adesioni stanno pervenendo in queste ore. Ho riscontrato un consenso ampio, convinto, credibile, che mi induce a dare il mio incoraggiamento a tali forze per le elezioni".
Secondo Monti l’operazione "non è il tentativo di coprire una posizione di centro tra una sinistra e una destra, non è un tentativo di inserirsi tra due poli di un bipolarismo i cui limiti sono stati evidenti in questi ultimi anni", ma un impegno per "rompere barriere, introdurre nuovi criteri di aggregazione della politica e della società civile, per individuare chi è disposto a impegnarsi nelle riforme vincendo le resistenze delle corporazioni e delle lobby e forme arcaiche di sindacalismo, mentre il sindacalismo in generale – ha precisato – è un valore".
Il summit centrista, durato quattro ore, si è tenuto tra il presidente del Consiglio, alcuni ministri e i rappresentanti dello schieramento delle forze centriste al Convento di Santa Dorotea al Gianicolo. Hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Udc, Fli, Italia Futura, Acli ed altre espressioni della società civile. Erano presenti, tra i ministri, Andrea Riccardi, Corrado Passera ed Enzo Moavero Milanesi. Nel 1959 diede i natali alla corrente dorotea della dc guidata da Mariano Rumor che contava fra i promotori e fondatori due futuri senatori a vita, Paolo Emilio Taviani ed Emilio Colombo. Il luogo dell’incontro a pochi passi dal Vaticano, è sede di un istituto di suore molto legato alla Comunità di Sant’Egidio, di cui il ministro Andrea Riccardi è stato fondatore.