Tra Pd e Monti gara sulle candidature di qualità

Il Pd ha dato ieri l’annuncio della candidatura di prestigio nelle proprie liste elettorali dell’economista Carlo Dell’Aringa (di lui si era parlato nei giorni del varo del governo Monti per il dicastero del Lavoro, poi attribuito a Elsa Fornero). ”Sono molto contento di accettare la candidatura. Condivido in tutto l’idea del segretario Bersani di costituire una solida maggioranza, dialogante con le forze moderate di centro, necessaria per coniugare il rigore del bilancio pubblico con una politica che vada maggiormente incontro alle esigenze delle famiglie, del lavoro e delle imprese”, ha dichiarato il docente di Economia politica all’Università Cattolica di Milano . La candidatura di Dell’Aringa segue quella di Pietro Grasso, ex procuratore nazionale Antimafia, che nella conferenza stampa di venerdì 28 dicembre con il segretario del Pd aveva detto: ”Prima di firmare le dimissioni da magistrato mi tremava la mano, perchè è una scelta di vita”. Pier Luigi Bersani ha in quell’occasione chiarito qual è il ruolo del suo partito rispetto ad alcune candidature: ”Il Pd vuole essere una infrastruttura per la riscossa civica del paese, perche’ la politica da sola non ce la fa e ci vogliono energie civiche”. Tra gli annunci delle candidature di Grasso e Dell’Aringa c’e’ stata quella di Massimo Mucchetti, vicedirettore del ”Corriere della sera”, esperto di economia. Questi nomi fanno parte del ”listino” di candidati (forse una novantina, tra cui ci sarebbero pure molti dirigenti del Pd) scelti e garantiti dallo stesso Bersani. Le indiscrezioni indicano come possibili candidati dal segretario del Pd lo storico Miguel Gotor, il politologo Carlo Galli, il filosofo Mario Tronti (presidente del Centro riforma dello Stato fondato da Pietro Ingrao), l’economista Emilio Barucci, la docente di Storia contemporanea Emma Fattorini. Altre candidature di qualita’ del Pd di cui si vocifera – suggerite a Bersani da Matteo Renzi – potrebbero essere quelle dello scrittore Alessandro Baricco e di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Non dovrebbe esserci invece Fabrizio Barca, ministro della Coesione territoriale, perche’ Bersani ha annunciato che non ha intenzione di candidature ministri del governo Monti: ”Un anno fa abbiamo contribuito alla creazione di un governo di transizione, tecnico, ora non vorrei vedere che questo governo venga sbranato un po’ da una parte, un po’ da un’altra”. Al lavorio del Pd sui candidati si contrappone quello delle liste montiane. A conclusione del vertice della scorsa settimana tra Pier Ferdinando Casini, Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi ha deciso di non candidarsi Corrado Passera, ministro dello Sviluppo, che avrebbe auspicato un’unica lista sia alla Camera, sia al Senato. Passera era considerato il braccio destro di Monti, qualora quest’ultimo avesse deciso un esplicito impegno politico. Perplessita’ rispetto a una propria candidatura le avrebbe espresse anche Enzo Moavero, ministro per gli Affari europei. E’ data per sicura invece la candidatura di Mario Catania, ministro dell’Agricoltura. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e il giornalista Oscar Giannino (promotore di ”Fermare il declino”) sarebbero in pole position nella quota della lista Udc. Si parla anche delle candidature di Luigi Marino, presidente della Concooperative, Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato e Gianni Petrucci, presidente del Coni. Poi ci sono le possibili candidature dei fuoriusciti dal Pdl: i deputati Franco Frattini, Alfredo Mantovano e Giuliano Cazzola, il senatore Beppe Pisanu e Mario Mauro, ex capogruppo del Pdl al Parlamento europeo. Nella lista montiana doc verrebbero candidati tra gli altri Andrea Riccardi, Andrea Olivero, Andrea Romano, Carlo Calenda, Michele Ainis, Stefania Giannini, Irene Tinagli, Alberto Stancanelli, il generale Vincenzo Camporini, Francesco Bonami, Nicola Rossi, Edoardo Nesi. Luca Cordero di Montezemolo, presidente dell’associazione Italia Futura che fornirà alcune candidature di qualità, avrebbe confermato l’intenzione di non candidarsi. Le liste montiane potrebbero essere almeno tre alla Camera: quella ispirata direttamente da Monti (nome probabile ”Verso la Terza Repubblica”), quella dell’Udc di Pier Ferdinando Casini e quella di Fli capeggiata da Gianfranco Fini. Per ora si esclude che possa esserci una quarta lista per la Camera promossa dagli ex Pdl. Per il Senato, si lavora a un’unica lista.