“Bisogna prevedere la decadenza dagli incarichi interni all’Ars per i parlamentari destinatari di misure di custodia cautelare”. La proposta è di Filippo Panarello, deputato regionale PD, che ha scritto una lettera al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Attualmente infatti anche in caso di arresto, un deputato regionale mantiene la carica interna all’Ars (a esempio presidente o vicepresidente di commissione, o componente del Consiglio di presidenza).
“La sfiducia dei cittadini nei confronti della politica ha raggiunto livelli allarmanti – scrive Panarello ad Ardizzone – serve una forte reazione a tutela delle istituzioni. Le misure varate dall’Ars su retribuzioni, vitalizi e rimborsi, vanno in questa direzione ma analogo atteggiamento va tenuto, a mio avviso, nei casi in cui i membri della nostra Assemblea, come purtroppo si è verificato nelle passate legislature, coinvolti in vicende giudiziarie, siano destinatari di misure di custodia cautelare. Mi sembra superfluo segnalare lo sconcerto che determinano tra i cittadini simili episodi che, pur comportando la sospensione per legge del parlamentare, non determinano invece, in base alle attuali norme regolamentari, alcuna conseguenza rispetto alle cariche ricoperte all’interno dell’Ars”.
“Già nella scorsa legislatura ho sollecitato un intervento su questa materia chiedendo la modifica del regolamento interno – conclude Panarello nella inviata lettera al presidente dell’Ars e a tutti i capigruppo – oggi ripropongo la questione e Le chiedo di convocare la commissione per il Regolamento al fine di modificare le norme vigenti e prevedere la decadenza degli incarichi assembleari per i parlamentari che dovessero trovarsi nelle condizioni soprarichiamate”.